Oggi Massimo Ambrosini saluta ufficialmente il Milan. Il centrocampista pesarese terrà una conferenza stampa dal ventre di San Siro per spiegare le ragioni del suo addio alla società rossonera. Un episodio che è stato già discusso dall’agente del giocatore, Moreno Roggi, che non ha sollevato polemiche ma ha dichiarato che il caso poteva essere trattato con maggiore riguardo da parte della dirigenza rossonera. Effettivamente Ambrosini rappresenta molto per il Milan, oltre che un calciatore ancora valido tecnicamente. Anche nell’ultima stagione il capitano ha fatto il suo, raccogliendo 25 presenze e dando sempre il suo contributo di lotta e governo in mezzo al campo.
Massimo Ambrosini è nato a Pesaro il 29 maggio 1977. Cresciuto nelle giovanili del Cesena, ha debuttato tra i professionisti proprio con la squadra romagnola, nel campionato di serie B 1994-1995. Le sue qualità non sono sfuggite al Milan, che nell’estate 1995 lo ha acquistato a titolo definitivo. Dopo le prime due stagioni in rossonero, in cui ha raccolto una trentina di apparizioni in prima squadra, il centrocampista è stato prestato al Vicenza di Francesco Guidolin, con cui ha disputato una stagione positiva trovando continuità di impiego e rendimento (36 presenze). Nel 1998-1999 è tornato al Milan, ed è stato subito scudetto: quello con Zaccheroni. La cavalcata tricolore, culminata in una grande rimonta sulla Lazio nel girone di ritorno, ha visto Ambrosini protagonista con 26 partite ed un solo ma importante e bellissimo gol, segnato in Milan-Sampdoria 3-2 con un gran sinistro da fuori area, in una delle partite decisive per la vittoria finale. Da lì in poi sono la storia di Ambrosini è stata quella Milan, in tutti i suoi successi e nelle sue sconfitte. Per questo saperlo lontano dai colori rossoneri fa scalpore. Per Ambrosini si parla del West Ham (“C’è una trattativa in ponte”, ha dichiarato il suo agente), ma anche di Fiorentina e America: forse dopo la conferenza stampa di oggi ne sapremo di più…
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