Il closing Milan dovrebbe finalmente avere luogo settimana prossima. La cosa certa è che venerdì 14 aprile andrà in scena l’Assemblea dei soci presso la sede di via Aldo Rossi, che se tutto andrà per il meglio sancirà l’inizio di una nuova era per il Milan, che passerà dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle di Yonghong Li. Nell’occasione verrà nominato anche il nuovo Consiglio di Amministrazione, che naturalmente rifletterà quello che sarà il nuovo assetto della proprietà. Il prossimo CdA rossonero dovrebbe avere sei oppure otto consiglieri. I nomi dati per certi finora erano quelli di Yonghong Li più altri due cinesi, Han Li, Lu Bo, oltre a tre dirigenti italiani di quello che sarà il nuovo Milan, cioè Marco Fassone, Roberto Cappelli e Marco Patuano. Secondo Repubblica.it è spuntato pure un nuovo nome: si tratta di Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Fiera Milano, componente del Cda di Banca Intesa ed ex amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, dunque una figura di altissimo profilo, che sarà certamente preziosa per il nuovo Milan.
Il closing Milan si avvicina sempre di più: il 13 e il 14 aprile dovrebbero essere finalmente i giorni buoni, anche Silvio Berlusconi lo ha confermato. Perché stavolta si respira ottimismo attorno a una vicenda che si è trascinata per mesi, preoccupando molto i tifosi del Milan? Innanzitutto perché la caparra è stata finalmente versata per intero ed è quindi difficile immaginare uno stop proprio adesso. Decisivo per la riuscita dell’operazione è stato l’intervento di Elliott Management Corporation, un fondo americano che sta prestando a Yonghong Li – abbandonato da quelli che avrebbero dovuto essere gli altri componenti della cordata di Sino Europe Sports – circa 300 milioni di euro, denaro usato in parte per l’acquisizione delle quote e in parte per debiti e gestione del club. Senza l’inserimento nell’affare dell’hedge fund di Paul Singer, tutto sarebbe naufragato, anche perché, stando a quanto riportato da Repubblica.it, la banca d’affari Lazard (che è l’advisor di Fininvest in questa estenuante trattativa) è più convinta dopo che questa società ha deciso di supportare l’uomo d’affari cinese. Attenzione però: nel caso in cui Yonghong Li non riuscisse a restituire i soldi avuti in prestito dal fondo americano, si potrebbero aprire nuovi scenari in casa Milan e cercare nuovi acquirenti. Pensare però a chi potrebbe sostituire Li prima ancora che il cinese abbia firmato il closing ci pare eccessivo: per ora accontentiamoci di aspettare settimana prossima, per vedere se tutto andrà nel migliore dei modi.
Le parole di Silvio Berlusconi confermano le tempistiche di quello che dovrebbe essere finalmente il closing Milan, cioè il passaggio di proprietà da Fininvest a Yonghong Li. Ieri Berlusconi ha visitato il Salone del Mobile e naturalmente nell’occasione gli sono state rivolte anche domande circa il futuro del Milan: “Per il closing è tutto come prima, il 13 o 14 aprile”. Insomma, come Berlusconi conferma, questa dovrebbe essere davvero la volta buona: le rate della caparra sono state pagate, il futuro proprietario è uscito in modo chiaro allo scoperto dando di fatto l’addio alla cordata di Ses (che non esiste più) e settimana prossima dovrebbe essere quella decisiva, anche se manteniamo la prudenza visto quanto è successo finora. Di certo ci attendono giorni caldissimi proprio a ridosso di quello che sarà verosimilmente il primo derby “cinese”, in programma sabato 15 alle ore 12.30 proprio per favorire il pubblico asiatico.
Ricordiamo in breve quali saranno le principali tappe del closing Milan: giovedì 13 sono previste le firme, mentre venerdì 14 ci saranno l’assemblea dei soci e la conferenza stampa e naturalmente non mancheranno visite da parte dei cinesi in quel di Arcore. Proprio quel giorno potrebbe esserci il primo contatto diretto fra Vincenzo Montella, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli: inizierebbe dunque la nuova era del Milan anche dal punto di vista più strettamente sportivo, facendo finire la fase di condivisione nella quale il dirigente operativo era ancora Adriano Galliani, ma ovviamente in accordo con la futura proprietà e i suoi rappresentanti italiani, appunto Fassone e Mirabelli. Sarà dunque fondamentale questo incontro per definire programmi e intenzioni future: lì capiremo se Montella rimarrà al Milan e quali saranno le mosse per trattenere i giocatori più ambiti, da Donnarumma a Suso.