In merito alla caduta di Andrea Iannone che ha trasportato con sé anche Dovizioso, proprio quest’ultimo ha deciso di scrivere sul suo account ufficiale Instagram per smorzare un po’ i toni della questione. Dovizioso posta una foto nel quale viene raffigurato mentre si trova vicino alla sua moto con la didascalia: “Sono quasi morto dalla fatica ma quei 3 punti ne valevano la pena. Non vedo l’ora di essere ad Austin e dimostrare cosa può fare la mia GP16 #dovi04 #ducati #desmodovi #motogp #TenBotaTeam #argentina #alpinestars #suomy” si legge su Instagram, due giorni dopo il Gran Premio di Argentina perso poi da entrambi i piloti Ducati che prima della caduta si trovavano al secondo ed al terzo posto in classifica. Le polemiche di certo non si placano, Iannone ha già ricevuto tre posizioni di penalità per Austin.
Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati, ha deciso di commentare quanto accaduto durante il Gran Premio d’Argentina, quando Iannone con un sorpasso davvero impossibile ha trascinato giù il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso, negandogli addirittura il podio. Ecco le parole del direttore generale Dall’Igna: “Se uno può vincere deve provarci, ma se non può permetterselo, deve mettersi in testa che terzo è un bel risultato. Qui non c’è una poltrona per due, siamo qui per vincere il campionato del Mondo e Dovizioso e Iannone sono qui per questo, non servono altri ragionamenti. I piloti fanno sempre il loro interesse ma deve prevalere quello per la Ducati, perché ci paga per essere qui” commenta un rammaricato Dall’Igna che sicuramente non si aspettava un atteggiamento del genere soprattutto da Iannone in gara.
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha riportato le dichiarazioni di Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati in seguito alla caduta che ha coinvolto Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone nell’ultimo Gran Premio di MotoGp, tenutosi in Argentina sul circuito di Termas de Rio Hondo. Queste le parole di Ciabatti: “Il più dispiaciuto è sicuramente Iannone. La possibilità di nu grande risultato, la consapevolezza di avere una moto molto competitiva, che anche qui se l’è giocata alla pari con Yamaha e Honda, ti dà la voglia di mostrare quello che sai fare, ma serve l’attenzione giusta. Andrea è veloce, ma deve imparare ad essere costante e a sapersi accontentare quando il risultato è il podio. Vero che secondo è meglio di terzo, ma terzo è meglio che finire per terra“.
Il Gp Argentina 2016 di MotoGp ha lasciato pesanti strascichi in casa Ducati. Il finale della gara di Termas de Rio Hondo è noto a tutti: siamo all’ultimo giro, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone stanno regalando un fantastico doppio podio alla Rossa di Borgo Panigale, alle spalle soltanto del vincitore Marc Marquez, quando Iannone tenta un sorpasso sul compagno di squadra. Il tentativo però è azzardato e mal fatto, probabilmente anche a causa di una chiazza di asfalto bagnato: l’abruzzese perde il controllo della propria moto, cade e travolge pure l’incolpevole Dovizioso. Gara buttata alle ortiche per l’intero team, il tredicesimo posto del Dovi che si rialza e taglia comunque il traguardo è una modestissima consolazione.
Lunedì poi è stato il giorno delle polemiche e anche della penalizzazione per Iannone, che perderà tre posizioni sulla griglia di partenza della prossima gara ad Austin. Tifosi ed appassionati si sono scatenati, ma le parole più pesanti per l’abruzzese sono quelle che arrivano direttamente dal team. Naturalmente Dovizioso non l’ha presa bene e ha sottolineato che già in precedenza non aveva gradito alcuni comportamenti del compagno di squadra (“quello che penso di Iannone l’ho già detto in passato e lo confermo”), ma anche i vertici si sono espressi in modo duro, da Paolo Ciabatti a Gigi Dall’Igna.
Problema non di poco conto per Iannone, perché non è un mistero che la Ducati stia cercando un top rider (presumibilmente Jorge Lorenzo) per dare l’assalto l’anno prossimo al titolo iridato: in quel caso rimarrebbe un solo posto per i due Andrea e naturalmente in questo momento il costante ed affidabile Dovizioso è il favorito per affiancare l’eventuale fenomeno che dovesse arrivare a Borgo Panigale. Una cosa è certa: quest’anno non sarà solo la Yamaha ad avere problemi nella gestione del rapporto fra i suoi due piloti.