Uomini di calcio, tremate. Arriva la task force di Claudio Lotito per salvaguardare la regolarità del campionato e vigilare sull’operato degli arbitri. Nessun pesce d’aprile (ormai è tardi), nè tantomeno una boutade estiva (è ancora primavera), il presidente della Lazio ha tirato fuori un coniglio dal cilindro biancoceleste nel pre-gara di Lazio-Parma ai microfoni di Sky Sport. Accolto dallo stupore dello stesso intervistatore, Lotito ha parlato di un’iniziativa “istituzionale” per “valutare l’andamento di queste ultime sei partite”. Una task force, per usare le sue parole. La stessa che, sussurrano i “maligni”, sarebbe servita per Lazio-Inter della scorsa stagione.
Da chi sarà composto questo reparto speciale? Servizi segreti o 007 del pallone? Uomini di Formello o emissari della Federazione? E ancora, ci sarà una sorta di “unità di crisi” con tv e moviola, o una semplice riunione post partita? Nessuna informazione in proposito: come, dove, quando e perché restano avvolti dal mistero. Nel frattempo le dichiarazioni del patron bianconceleste fanno il giro d’Italia scatenando reazioni (e sbigottimento) un po’ ovunque. E se dalla Figc fanno sapere che “quella annunciata dal presidente della Lazio è un’iniziativa privata e autonoma che non ha alcun carattere istituzionale”, il presidente dell’Aia Marcello Nicchi difende i suoi arbitri. “Siamo pronti a un finale di campionato eccellente, vedo tutti in forma”.
La task force ha fatto rumore ai piani alti del Palazzo ma anche tra le tifoserie. Il popolo romanista, ad esempio, ha colto l’iniziativa con grande ilarità e con l’impressione che la Lazio senta il fiato sul collo dei cugini giallorossi, ormai a 4 lunghezze di distanza. Tanto per ribadire che, alla base di task force e polemiche, c’è un quarto posto Champions che vale 30 milioni di euro e per cui lottano quattro squadre, comprese le due romane. “Non riesco a capirne il significato”, ammette il dg juventino Marotta che, c’è da giurarlo, è in buona compagnia. Sono in tanti, addetti ai lavori e non, a porsi domande sulla mossa del presidente laziale il quale, quasi cadendo dalle nuvole, ha ripreso il microfono lunedì pomeriggio per spiegarsi meglio.
“La mia task force ha creato scompiglio? Sono allibito, io difendo il sistema”, ha detto Lotito a Gr Parlamento. “Rimango sorpreso che ci siano state queste reazioni alle mie parole: excusatio non petita, accusatio manifesta”. D’altronde un po’ di latinorum non guasta mai. “L’equità del sistema – prosegue Lotito – dovrebbe stare a cuore a tutti. Se qualcuno ha posizioni diverse, lo dica chiaramente. Mi sarei aspettato un coro di adesioni”. Bene, ma la task force? “Io non chiedo che la Lazio venga tutelata, noi chiediamo che venga protetto il sistema all’interno del quale c’è anche la Lazio”. Peccato che il presidente non fornisca indicazioni relative alla composizione dell’unità speciale. La sua task force sempre più astratta e indefinita, destinata a diventare un vero e proprio cult di primavera.
(Marco Fattorini)