Sono giorni importanti per il mondo del calcio in Italia: solo ieri il Consiglio Federale della FIGC si è espresso sul destino dei principali campionati, post coronavirus e la stessa Federcalcio nella tarda serata ha pure diramato le nuove date del calciomercato, estivo e invernale. Dunque si comincia a delineare il calcio che verrà della prossima stagione, che per forza di cose dovrà portare con sè delle novità visto il contesto problematico che abbiamo vissuto e che continuano a vivere. E una di queste saranno senza dubbio le date del calciomercato: già la sessione estiva infatti, come ufficializzato dalla FIGC cambierà sede e si svolgerà dal 1 settembre al prossimo 5 ottobre. Di conseguenza è stata spostata sia pure solo di pochi giorni anche il via della successiva sessione invernale di contrattazione, che a questo punto occorrerà dal 4 al 31 gennaio del 2021. E qui vi è certo il dato curioso: se è consuetudine che la finestra invernale si concluda con la fine del mese di gennaio, pure va notato che il 31 cadrà di domenica e dunque sarà curioso vedere che accadrà nell’ultimo giorno di contrattazione, considerato che in quella data si scenderà in campo regolarmente (ad ora).
CALCIOMERCATO: ECCO LE NUOVE DATE
E’ dunque per la sessione estiva di calciomercato, uno spostamento di date considerevole rispetto a quanto siamo abituati certo, ma inevitabile, considerato che dopo tre mesi di stop alle competizioni per l’esplodere della pandemia da coronavirus, il grande calcio italiano tornerà in campo per chiudere la stagione 2019-20 solo a giugno inoltrato (per la precisione il 20, con gli ultimi recuperi). Da qui dunque la necessità (sempre che poi si riesca a terminare il campionato, Serie A in primis) di fare slittare le finestre di contrattazioni e pure di tornare al tavolo di discussione per trovare delle linee guida da applicare per i contratti in scadenza dei giocatori. Ma oltre a ciò pure vi è grande curiosità su come si potrà conformare il calciomercato e le trattative post coronavirus, che senza dubbio, visto il clima di crisi economica che si respira in tutti i club, si prospetta meno ricco e maggiormente orientato agli scambi, piuttosto che a affari miliardari. Ma staremo a vedere.