I dati della Campania sui Test Invalsi sono analoghi a quelli nazionali: il problema dei diplomifici, che abbassano le ottime medie regionali delle statali

Sono stati pubblicati in queste ore i dati del confronto sui risultati tra le scuole statali e quelle paritarie (includendo le note eccellenze nazionali, ma anche i famigerati “diplomifici”) dei Test Invalsi che aprono le porte ad alcune importanti riflessioni su quegli spesso millantati divari sui livelli di istruzione tra Nord e Sud che vorrebbero proprio il Mezzogiorno come ultimo delle liste nazionali: un divario – mostrano i dati – alimentato proprio dal fenomeno dei diplomifici e che non si applica se si guarda alle statali.



Prima di entrare nel merito dei dati pubblicati dall’istituto Invalsi, è utile ricordare che nell’ultimo periodo proprio i diplomifici sono finiti al centro di un’ampia e necessaria stretta fortemente voluta dal Ministro Giuseppe Valditara: dal prossimo anno scolastico (quello che si aprirà a settembre), infatti, entreranno in gioco una serie di nuove norme che imporranno maggiori controlli sulla qualità degli insegnamenti; rendendo al contempo illecite le classi che permettono di recuperare più anni in uno solo.



I dati Invalsi sulla Campania tra scuola statali, paritarie e diplomifici: la complessa realtà dei livelli di apprendimento

Una stretta – dicevamo – necessaria soprattutto a fronte dei dati dei Test Invalsi: esemplificativo, in tal senso, è il caso della Campania che dal punto di vista delle scuole statali presenta risultati del tutto analoghi alla media nazionale e alle eccellenze del nostro territorio, registrando – per esempio – punteggi medi di appena 3 punti inferiori nelle competenze sull’italiano, di 6 punti per quelle in matematica, di 1 punto nelle “reading” in inglese e – pecora nera della rilevazione – di 12 punti per l’ascolto inglese.



Esame di maturità (Ansa)

Dati, insomma, che non farebbero pensare a nessun tipo di emergenza nazionale sui livelli d’insegnamento di una realtà complessa come la Campania, ma che diventano (a dir poco) tragici se guardiamo a quelli relativi alle scuole paritarie che – purtroppo – non possiamo distinguere dai diplomifici: in questo capitolo, infatti, gli studenti registrano 41 punti in meno rispetto alla media nazionale per l’italiano, 34 in meno nella matematica e poi – ancora – 41 e 40 per la lettura e l’ascolto in inglese.

Sommando gli uni e gli altri – e fermo restando che il 28,9% degli studenti campani frequenta una paritaria -, scopriamo che la media regionale degli Invalsi viaggia tra i 14 punti inferiori al resto della nazione per l’italiano e la matematica, fino ai 20 punti negativi per l’ascolto in inglese: proprio qui “casca l’asino” dei dati sui livelli d’apprendimento, spesso interpretati in modo errato inserendo nel paniere realtà d’eccellenza (come, appunto, le statali e buona parte delle paritarie) e realtà problematiche (come i già più volte citati diplomifici).