Card. Bagnasco: "Nuovo Papa sappia che non c'è solo l'Occidente"/ "Chiesa riferimento di una società confusa"
Fede e chiarezza dottrinale caratterizzano la missione del nuovo Papa secondo il cardinale Angelo Bagnasco, ex presidente della Cei. Traccia la strada nell’intervista al Quotidiano Nazionale, spiegando che questa è un’epoca di confusione culturale, quindi bisogna contrastare il materialismo e il vuoto spirituale contemporaneo.
Inoltre, bisogna incoraggiare i cristiani a vivere e testimoniare la fede con umiltà, promuovere il dialogo, soprattutto in contesti secolarizzati. Per quanto riguarda la scelta del successore di Papa Francesco, non deve essere geografia, ma ispirata dalla fede, per puntare su unità e consapevolezza globale.
BAGNASCO: LA MISSIONE DELLA CHIESA CATTOLICA
Per Bagnasco “c’è bisogno di un punto di riferimento di verità, di chiarezza, che la Chiesa è in grado di dare e che ha il dovere di dare perché è la sua missione“. Non si tratta di una missione inedita, ma in questo contesto è ancor più necessaria per il cardinale, secondo cui il consumismo è il risultato della necessità di colmare quel vuoto spirituale che si è creato perché questa società spinge a vivere come se non vi fosse Dio. Le opere caritatevoli sono, invece, uno degli strumenti con cui la Chiesa cattolica deve esprimere la sua vicinanza ai bisognosi.
La Chiesa, inoltre, non può limitarsi a parlare con la fede, deve farlo anche con la ragione, “perché tra fede e ragione non c’è un contrasto, tantomeno una contrapposizione, ma semmai una ricerca vicendevole“. Per Bagnasco non c’è nessuna crisi da parte della Chiesa nel rispondere alle esigenze dei fedeli, bensì bisogna dare priorità alle domande più urgenti, alla luce dei cambiamenti sociali e culturali in corso.
FEDE, NON CALCOLI, AL CONCLAVE
La crisi occidentale sarà, dunque, sul tavolo del nuovo Papa, per il quale Bagnasco si aspetta una scelta di unità dal Conclave, che non può essere ridotta a una contrapposizione tra progressisti e conservatori. Ciò che ispira la scelta del nuovo Papa è un punto centrale, che avvicina tutte le opinioni diverse, cioè la “fede in Gesù Cristo” e “l’amore per la Chiesa“.
Il problema per Bagnasco è che si fa prevalere una visione ispirata a criteri politici, ma la Chiesa non risponde ad essi. Infatti, quando gli viene chiesto di commentare l’attenzione dei leader mondiali all’elezione del nuovo Papa, l’arcivescovo emerito di Genova parla di “calcoli piccoli e limitati“.
NON SOLO L’OCCIDENTE NELL’AGENDA DEL NUOVO PAPA
Non poteva mancare una riflessione sull’incontro nella Basilica di San Pietro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, che per Bagnasco è stato importante e “coerente con la missione della Chiesa“, che favorisce incontro e dialogo non solo in ambito religioso.
Infine, riguardo l’identikit del nuovo Papa, ha ribadito che non conta la geografia, ma “il coraggio della fede“, perché è ciò che serve per rispondere a quelle sfide su cui si è soffermato. Per Bagnasco deve avere “consapevolezza del mondo attuale“, non solo dell’Occidente, anche se ritiene che sia “contagioso” per il resto del mondo.
