Carly Tommasini, chi è: la concorrente transgender de L'Isola dei Famosi ha alle spalle un'infanzia non semplice. La sua storia

Ci sarà tempo, nel corso dei mesi a L’Isola dei Famosi, per conoscere al meglio Carly Tommasini, la modella e attivista transgender che alcuni anni fa, dopo aver capito di non essere a suo agio nel suo corpo, ha cambiato sesso. Sull’Isola, Carly porterà la sua personalità e la sua storia fatta di sofferenza e rinascita. Non ha avuto un’infanzia semplice Carly Tommasini, che non è stata mai accettata dal padre, del quale ha parlato come “il bullo della sua vita”. Al contrario, invece, la mamma l’ha riempita d’amore e come ha avuto modo di spiegare a VDNews, nel febbraio del 2024, la donna ha colmato quel vuoto, facendo sia da figura materna che paterna.



“Lui è la rappresentazione massima della chiusura mentale, io mi vergognavo davanti a lui e non riuscivo più a parlare e andavo in autismo selettivo” ha raccontato ancora nel corso dell’intervista Carly Tommasini. Un’infanzia complicata, dunque, fatta di non accettazione da parte del padre, che non ha mai compreso fino a fondo Carly, e soprattutto non ha accettato il suo orientamento e il suo bisogno di sentirsi donna.



Carly Tommasini, chi è la modella transgender: il rapporto fondamentale con la mamma

Grazie alla mamma, Carly Tommasini è riuscita a superare le sue paure e ad affermarsi come donna. Varie operazioni ma anche un percorso importante a livello mentale che l’ha portata a uscire prima dall’anoressia e poi ancora a decidere di intraprendere un percorso importante. Carly, inoltre, ha raccontato che è stata proprio la mamma a scegliere il suo nome da donna: prima di cambiare sesso, si chiamava infatti Carlo.

“Lei è stata la prima persona che mi ha chiesto se volessi farmi chiamare al femminile” ha spiegato Carly Tommasini. La concorrente de L’Isola dei Famosi, inoltre, ha raccontato che non è stata una scelta quella di cambiare sesso, ma una necessità: “Non ho scelto. Ho accettato, che è una cosa differente… Essere trans vuol dire camminare con la propria problematica sulla fronte”.