Una carta prepagata che rifornisce carburante prevede una doppia IVA. Una società ha chiesto l'evitamento di almeno una delle due imposte.
Una società ha sollevato un dubbio sul trattamento IVA relativo alla carta prepagata che permette di rifornire carburante (di ogni genere). Sulla questione è intervenuta l’Agenzia delle Entrate rispondendo recentemente e risolvendo la perplessità sorta.
Innanzitutto va detto che le prepagate in riferimento alla vicenda sono da considerarsi “multiuso” e non “monouso”, poiché non è possibile conoscere fin da subito l’ammontare desiderato dal cliente. Dunque non è possibile determinare anticipatamente l’Imposta sul Valore Aggiunto.
Carta prepagata carburante e trattamento IVA
Il caso trattato il 10 settembre dal fisco riguarda l’applicazione IVA su una carta prepagata del carburante dove la contribuente in questione emetteva la fattura con la causale di “ricarica ai fini di una vendita di carburante“.
Di fatto la società che distribuisce la benzina chiede al fisco di poter evitare di pagare una doppia tassazione, visto che la prima Imposta si applica all’emissione della carta prepagata e la seconda dopo l’avvenuto pagamento in base al tipo di carburante usufruito.
Inizialmente l’Agenzia delle Entrate ha risposto che è impossibile evitare che l’Imposta sul Valore Aggiunto si paghi due volte, tuttavia la circostanza va approfondita e distinta in base alla natura della card in questione.
La differenza tra monouso e multiuso
L’Agenzia ha spiegato in bene che per determinare l’IVA è essenziale comprendere se le prepagate sono monouso oppure multiuso. Nel primo caso è possibile far pagare le imposte per ogni fattura emessa a patto che si conosca l’ammontare originario, la natura, la quantità e la qualità del servizio/bene offerto.
Nel secondo caso – e riguarda l’attuale vicenda – si parla di prepagate multi utilizzo, in quanto non è dato sapere subito l’importo poiché lo stesso potrebbe cambiare in base all’esigenza di ogni cliente.
Qualora la società abbia già pagato una doppia tassa sulla prepagata per il carburante, il fisco ricorda la possibilità di poter stornare il documento dando origine all’esenzione dell’IVA, oppure richiederne il rimborso nel caso in cui fossero trascorsi i tempi.