Con l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, i tassi annuali delle carte di credito negli USA hanno raggiunto un nuovo livello record, sfiorando quota 20 per cento. Come riferiscono i media a stelle e strisce, a cominciare dalla CNBC, il debito totale dei possessori di carte di credito è salito di conseguenza a 930,6 miliardi di dollari alla fine del 2022, con un incremento del 18.5% rispetto all’anno procedente. E secondo gli addetti ai lavori tali cifre sono destinate a salire.
Stando a quanto spiega CNBC, così come calcolato da Bankrate, con un tasso di questo tipo serviranno più di 17 anni in media per estinguere il debito, con interessi superiori agli 8mila dollari. “Che si tratti di acquistare un’auto nuova o di acquistare uova al supermercato, i consumatori continuano a essere influenzati sia dall’elevata inflazione che dagli aumenti dei tassi di interesse attuati dalla Federal Reserve”, ha spiegato Michele Raneri, vicepresidente degli Stati Uniti ricerca e consulenza presso TransUnion. E ancora: “L’aumento delle insolvenze è da tenere d’occhio”.
CARTE DI CREDITO USA, DEBITO A 18.5%: “SE LA DISOCCUPAZIONE AUMENTASSE…”
Finché la disoccupazione rimarrà a bassi livelli, le famiglie saranno in grado di pagare le bollette, ma “Se la disoccupazione dovesse aumentare e si registrerà un picco nelle insolvenze, allora potrebbe verificarsi un problema a lungo termine”. Nel quarto trimestre del 2022 sono stati aperti 202 milioni di nuovi conti di carte di credito negli USA, in particolare fra i giovani della cosiddetta Generazione Z, o i ragazzi compresi fra i 18 e i 25 anni, per un ammontare totale di 518,4 milioni di conti.
Di pari passo a tali aumenti, sempre più nuovi clienti stanno sottoscrivendo dei mutui subprime, e nel contempo sono aumentate le insolvenze man mano che gli istituti di credito hanno ampliato l’accesso agli utenti che sono “meno esperti al credito”, così come stilato dal rapporto di TransUnion. Una situazione senza dubbio non ottimistica, ma la speranza è che i tassi di interesse e l’inflazione possano tornare a scendere nei prossimi mesi, riportando lentamente il tutto alla normalità.