Le cassette di sicurezza potrebbero presto tornare centrali delle discussioni parlamentari, con una proposta che starebbe valutando Fratelli d’Italia, anticipata dal Corriere della Sera. Il tema era già stato affrontato da Matteo Renzi nel 2016, quando guidava l’esecutivo di centrosinistra, per poi essere riproposto da Matteo Salvini in qualità di vicepremier nell’esecutivo Lega-Cinque Stelle, nel 2019, senza che mai si riuscì a completarlo veramente.
L’idea, ora come allora, sarebbe quella di prevedere una sorta di sanatoria per i patrimoni nascosti in cassette di sicurezza, casseforti domestiche o all’estero da milioni di italiani, al fine di regolarizzare quelle cifre e recuperare parte del gettito fiscale perduto. Secondo alcune stime diffuse dal Corriere, complessivamente gli italiani starebbero nascondendo circa 150 miliardi di euro, accumulati in modi non del tutto comprensibili, che potrebbero essere sanati con un’aliquota fissa. Considerando anche le liquidità detenute in casa e quelle all’estero, oltre a quelle nelle cassette di sicurezza, si stima un gettito possibile di oltre 10 miliardi di euro, che potrebbero essere fondamentali per l’esecutivo per finanziare l’attesa Manovra di bilancio.
Cassette di sicurezza: si pensa ad un’aliquota del 26%
Nell’ottica degli studi che sta conducendo Maurizio Leo, viceministro dell’Economia tra le linee di FdI, la sanatoria sulle cassette di sicurezza dovrebbe seguire il principio della “voluntary disclosure“, ovvero un’auto denuncia del patrimonio accumulato in nero e mai dichiarato. Spetterebbe, dunque, ai cittadini mettere mano ai loro risparmi, dichiarandone l’entità al fine di pagare la moratoria per regolarizzare quelle cifre.
L’idea, simile a quella già proposta nel 2016 ma rivista, sarebbe quella di applicare un’aliquota del 26% sulle somme contenute nelle cassette di sicurezza e spontaneamente dichiarate. Questa, però, si applicherebbe solamente ai contanti riferiti ad “annualità accertabili“, ovvero cifre per le quali il contribuente è in grado di giustificarne l’origine. Similmente, le somme di “annualità non accertabili” (ovvero che non possono essere giustificate) sarebbero automaticamente sanate, senza alcun gettito. In altre parole, se un contribuente è in grado di giustificare la provenienza di 10mila euro conservati in cassette di sicurezza, ma ne possiede altri 10mila ingiustificabili, pagherà 2.600 euro regolarizzandoli tutti e 20mila.