Le cassette di sicurezza bancarie finiranno presto sotto la lente dell’UE, che ha discusso (a gennaio) e poi approvato questa settimana una nuova norma antiriciclaggio. Lo scopo generale sarebbe quello di creare una vera e propria banca dati digitale e condivisa, nella quale gli Stati membri dovranno inserire tutte le credenziali dei possessori di beni bancari di qualsiasi tipo, dalle cassette, ai conti correnti, senza dimenticare neppure i portafogli di criptovalute.
Concretamente, almeno in Italia, è ignoto quanti soldi e beni siano depositati all’interno delle cassette di sicurezza, usata da decenni per custodire oggetti di valore di qualsiasi tipo, dai contanti veri e propri, fino a gioielli, quadri e arredi. Secondo l’unica stima disponibile, la cui veridicità può difficilmente essere verificata, in Italia e all’estero, ma sempre da parte di cittadini italiani, si ‘nascondono’ nelle cassette di sicurezza circa 150 miliardi di euro. Valore stimato (e poi rialzato a 200 miliardi) da Francesco Greco, procuratore capo di Milano, nel corso di un’audizione parlamentare del 2016.
Cos’è la norma anti riciclaggio sulle cassette di sicurezza
Tornando, però, alla questione le controllo sulle cassette di sicurezza da parte dell’UE, la norma sarebbe legata ad un più ampio pacchetto di regole antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo. Da qui, dunque, verrebbe l’idea della banca dati digitale e condivisa, per la quale tuttavia non sarà necessario indicare anche il valore effettivamente detenuto all’interno delle cassette e delle casseforti domestiche.
Nella baca dati verrebbero inclusi tutti i nominativi e i dati utili all’identificazione e all’individuazione dei proprietari di cassette di sicurezza (purché si trovino in Europa), conti correnti e wallet di criptovalute. Il registro, inoltre, terrebbe anche conto degli effettivi accessi a questi beni. Grazie al database centralizzato, condiviso ed interconnesso, per le autorità finanziarie nazionali di ogni stato membro sarà più facile e rapido verificare le informazioni su un determinato cittadino, sospettato, appunto, di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. La norma sul controllo di cassette di sicurezza, conti correnti e wallet digitali sarà implementata completamente nel corso dei prossimi 24 mesi. Gli stati membri, poi, avranno ulteriori 24 mesi dalla sua pubblicazione in gazzetta per recepirla ed implementarla.