PROF DI CASTELLAMMARE ARRESTATA: IL CASO A LE IENE
Il caso della professoressa di scuola media arrestata a Castellammare di Stabia per presunti abusi sui suoi alunni finisce a Le Iene: l’inviato Giulio Golia ha raccolto alcune testimonianze esclusive, comprese quelle delle famiglie degli studenti, per approfondire una vicenda i cui contorni sono ancora tutti da chiarire. La stessa vicepreside della scuola, Lina Cataldo, l’ha definita una “storia strana” in un’intervista al Corriere. Ad esempio, ha segnalato che diversi genitori avevano chiesto la conferma della docente di sostegno Veronica Sposito, in particolare una si era recata a settembre chiedendo espressamente che fosse quella insegnante a occuparsi del figlio.
In questa vicenda c’è una data cruciale, quella del 12 novembre scorso, quando la professoressa, ora accusata di violenza sessuale, segna sul registro una nota disciplinare per un alunno di 12 anni sorpreso a fumare. Si tratta dello stesso ragazzo che ha mostrato ai genitori e ai carabinieri la chat “La saletta“, come quella dove i minori sarebbero stati convocati dalla professoressa.
CASTELLAMMARE, I RACCONTI DELLE FAMIGLIE
La vicepreside della scuola di Castellammare, però, punta il dito contro i genitori degli alunni, perché avrebbe voluto essere informata prima della denuncia ai carabinieri per ragionare insieme sull’intervento e per evitare il caos mediatico che sta danneggiando anche i ragazzi. A loro va il suo pensiero, visto che sono stati privati della tranquillità di cui necessitano. Infatti, diverse mamme hanno riferito in tv i turbamenti degli alunni. Una, ad esempio, a Pomeriggio Cinque ha raccontato di aver notato il figlio sempre agitato, al punto tale che aveva iniziato a scrivere male.
Mentre Veronica Sposito continua a difendersi, negando le accuse che le vengono mosse, la mamma da Myrta Merlino ha spiegato che il figlio è molto scosso per questa vicenda di Castellammare. Lo ha descritto come un bambino socievole prima di questa vicenda, mentre ora convive con ansia e incubi. Riguardo i primi segnali del cambiamento del figlio, ha raccontato che non le consentiva di entrare in bagno, ha parlato di una condizione di agitazione e che aveva iniziato a risponderle male.
Dopo la scoperta della chat sul cellulare del figlio, la donna ne ha parlato con lui, ma il bambino non le avrebbe raccontato tutto. Il giorno successivo è scattata la denuncia.
CASTELLAMMARE, IL CAOS MEDIATICO E LE INDAGINI
Nel frattempo, proseguono le indagini della procura di Torre Annunziata, in parallelo sono in corso accertamenti interni a scuola. Lina Cataldo ha assicurato che si stanno ascoltando tutti gli insegnanti per capire chi fosse a conoscenza della situazione, chi ha scelto di restare in silenzio, chi ha eventualmente redarguito la docente senza allertare la dirigenza scolastica.
La procura, in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale, vuole capire anche se quanto emerso poteva essere scoperto prima dell’aggressione del 14 novembre alla prof arrestata. Nei giorni scorsi si è parlato dell’acquisizione anche dei registri di classe e dei documenti della scuola per capire com’è stato possibile che la docente si sia occupata di diversi alunni, non solo quelli affidati in qualità di insegnante di sostegno. La preside ha spiegato che poteva prelevare piccoli gruppi, in accordo col docente di ruolo, ma ha precisato anche che ciò non è stato autorizzato ufficialmente, infatti non ne era neppure a conoscenza.
Dunque, non è chiaro come sia stato possibile che gli alunni si siano assentati dalla classe. Un alunno ha raccontato che la prof riferiva che non stavano bene e che avevano bisogno di lasciare la classe. Per quanto riguarda i colleghi della docente di Castellammare, nessuno ha segnalato anomalie nei colloqui con i pm, tranne una insegnante che avrebbe riferito di aver sempre tentato di impedire le uscite ingiustificate degli alunni, ma ha comunque escluso comportamenti anomali.
D’altra parte, ha riscontrato che due alunni, entrambi tra le presunte vittime, avevano nella prof di sostegno il loro punto di riferimento, non i titolari. Inoltre, aveva notato il bambino fare colazione sul balcone del piano con la prof, rimproverandolo anche per far capire alla collega che era inopportuno.