Il messaggio del Consiglio Permanente CEI per i 12 anni di Pontificato di Papa Francesco: dal letto del Gemelli una cattedra sicura del Magistero luminoso”
I VESCOVI ITALIANI NEL MESSAGGIO PER I 12 ANNI DI PONTIFICATO ‘ALLONTANANO’ LE DIMISSIONI
Dodici anni esatti, celebrati non esattamente nel migliore dei modi possibili, ovvero con un ricovero da quasi un mese in ospedale per una critica polmonite bilaterale: Papa Francesco “compie” 12 anni di Pontificato, in quel 13 marzo 2013 in cui si presentava al mondo come primo Pontefice della storia a scegliere il nome dedicato a San Francesco d’Assisi. Per questa importante celebrazione, il Consiglio Permanente della CEI – appena tenutosi a Roma tra il 10 e il 12 marzo 2025 – ha inviato auguri ufficiali a Papa Francesco, stringendosi ancora una volta idealmente accanto per accompagnare con preghiere e richieste di guarigione, il percorso clinico di Papa Bergoglio.
La preghiera per il Pontefice è stato il vero punto di unione in questo summit primaverile del Consiglio Permanente CEI, come ricordato dal Presidente dei vescovi italiani, Cardinale Matteo Maria Zuppi nel comunicato finale dell’importante organo centrale della Conferenza Episcopale Italiana: al netto però del contenuto degli auguri (che trovate qui sotto, ndr), le parole riportate dalla CEI acquisiscono importanza anche come risposta indiretta al tanto vociare che nelle scorse settimane si è “agitato” attorno alla figura di Papa Francesco.
Dimissioni, rinunce, o ancora peggio, presunta morte “segreta” senza che il Vaticano lo abbia comunicato: con poche ma significative parole, il Consiglio della CEI inquadra perfettamente il momento attuale di condizione del Santo Padre: «Ci pare di cogliere in questa narrazione una pagina di stretta attualità legata al Suo momento storico», scrive il Presidente Zuppi assieme al resto del Consiglio Permanente. Ebbene, da un lato viene riconosciuta la stanchezza e la fragilità delle condizioni di salute dopo ormai un mese di ricovero, di contro però la Chiesa italiana scorgere proprio in quel letto al decimo piano dell’ospedale Gemelli «una cattedra solida del Suo luminoso magistero di unità e di carità».
LA PREGHIERA, L’AFFETTO DELLA CHIESA E I NUOVI APPUNTAMENTI IN VATICANO
Questo non toglie che la preghiera e l’accompagnare di continuo con pensieri, testimonianze di fede e celebrazioni eucaristiche, restano al centro della vita della Chiesa oggi, ancora preoccupata per le condizioni di Papa Francesco. Non ci sono dimissioni in vista, è come se dicesse quel comunicato dei vescovi italiani che da settimana si alternano con i propri “colleghi” della Curia in Vaticano nell’organizzare preghiere e rosari in ogni parte del Paese.
La cattedra di San Pietro è salda e vive ancora di un futuro per il magistero di Papa Francesco che oggi compie esattamente 12 anni dopo le storiche dimissioni di Benedetto XVI: la testimonianza di fede, anche dentro la fragilità delle condizioni attuali, sono un stimolo e un messaggio che Papa Bergoglio continua a dare all’intero popolo cristiano. Come spiega ancora il Consiglio Permanente CEI nel suo comunicato, la preghiera non verrà mai meno fino a che non sopraggiungesse la piena guarigione.
Mentre il Vaticano fa sapere che venerdì sera si torna con il Santo Rosario in Piazza San Pietro (e col collegamento in video streaming mondiale) ma dalle ore 19.30 (dopo la sospensione per gli Esercizi Spirituali della Curia in Santa Sede), la Chiesa tutta non smette ogni giorno di organizzare momenti di preghiera, anche personali, per accompagnare la pronta ripresa del Papa.
Ricordando l’episodio biblico di Mosè nell’Esodo, i vescovi italiani danno il loro personale augurio per i 12 anni di Pontificato con tutta la solidità del sostegno di Dio assieme alla “battaglia” per comunicare instabilmente il messaggio di fede. Proprio in quel passo citato dal comunicato CEI si scorge ance la possibilità che in un momento del percorso cristiano la guida possa “sedersi” per riposare mentre i collaboratori «lo sostengono nella preghiera».