Il commento della CEI e della Caritas di Gerusalemme dopo l'attacco IDF contro la chiesa di Gaza: “inaccettabile raid, la gente è terrorizzata”
LA DENUNCIA DEI VESCOVI ITALIANI: “È UN ATTACCO INACCETTABILE QUELLO ALLA CHIESA DI GAZA”
È un attacco inaccettabile e insensato quello avvenuto stamattina presso la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza: così la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) commenta il drammatico bilancio di 2 morti e una decina di feriti, tra cui lo stesso parroco argentino padre Gabriel Romanelli. L’IDF di Israele parla di un errore nel lancio di raid verso strutture di Hamas, ma resta il dramma di una guerra che persiste con vittime sempre tra la popolazione palestinese spesso inerme.
Il Presidente della CEI, cardinale Matteo Maria Zuppi, si dice sgomento nel comunicato diffuso questa mattina dopo il telegramma di Papa Leone XIV che già invocava il cessate il fuoco dando piena preghiera e comprensione alla comunità colpita dalle bombe: «inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza», scrive la Presidenza dei vescovi italiani nell’offrire vicinanza e aiuti alla comunità colpita.

La violenza viene condannata, così come la scia di sangue e morti che la guerra nella Striscia di Gaza continua a lasciare tra la gente comune: per questo la CEI si unisce al Vaticano e al Patriarcato di Gerusalemme nel rivolgere un appello concreto a tutte le parti coinvolte in guerra, oltre che alla comunità internazionale. Le armi devono «tacere» e subito dopo deve avviarsi un «negoziato che possa portare alla pace».
DALLA CEI ALLA CARITAS, IL RACCONTO DI UNA MATTINA DRAMMATICA: “POTEVA ESSERE UN MASSACRO, LE PERSONE SONO TERRORIZZATE”
Dopo l’attacco in cui è rimasto ferito lievemente il parroco di Gaza, anche la Presidente dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche in Italia), Noemi Di Segni, ha manifestato tutta la sua solidarietà e dolore presso la Chiesa Cattolica in merito all’attacco israeliano mosso contro la piccola chiesa di Gaza.
Poteva essere davvero un massacro l’attacco avvenuto stamane presso la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City, se non fosse che il parrocco padre Gabriel Romanelli proprio oggi aveva chiesto ai vari volontari e addetti della Caritas di non presentarsi dopo i vari raid avvenuti il giorno prima. Lo ha spiegato il direttore di Caritas Jerusalem, Anton Asfar, raggiunto oggi da AgenSIR e RaiNews24 per commentare l’orrendo attacco nel piccolo quartiere ad est di Gaza.
Dai 50 ai 60 morti sarebbero potuti emergere nel bilancio finale qualora le conseguente delegazioni umanitarie fossero state presenti all’interno della parrocchia cattolica, se solo il parroco non avesse appunto consigliato di non presentarsi per qualche giorno: «sarebbe stato un massacro», osserva Asfar che poi ai microfoni della Rai sottolinea il terrore e lo choc per bambini e famiglie all’interno del compund della parrocchia di Gaza, «qui la gente è terrorizzata. Invitiamo le parti a proteggere alloggi umanitari e luoghi di culto».

