Chi è Cinzia Leone e la malattia che la colpì nel 1991: aneurisma congenito all'arteria basilare, la corsa in ospedale e la delicata operazione in America

Cinzia Leone, chi è e carriera: dal teatro alle esperienze tra tv e cinema

Celebre volto del piccolo e grande schermo, Cinzia Leone ha fatto della recitazione la sua massima vocazione ottenendo un importante successo nel corso degli anni. L’attrice di origini romane e classe 1959 ha debuttato in teatro muovendo i suoi primi passi a inizio anni ’80, con diversi spettacoli. Il grande successo arriva però in televisione attraverso la partecipazione a diversi programmi condotti da Serena Dandini, con cui stringe una longeva collaborazione soprattutto tra gli anni ’80 e ’90.



Tra i programmi più celebri rientrano La TV delle ragazze, Scusate l’interruzione e Avanzi, tornando poi a collaborare con la Dandini nel 2019-20 in Stati generali su Rai 3; attiva anche nelle fiction tv, ha recitato in Senator, Ma il portiere non c’è mai? e Carabinieri. Grande successo anche al cinema, dove è stata diretta da Carlo Vanzina in Le finte bionde (1989) e da Mario Monicelli in Parenti serpenti (1992); inoltre, nel 2007, ha recitato anche in Nero bifamiliare di Federico Zampaglione e in Le ragioni dell’aragosta di Sabina Guzzanti.



Malattia Cinzia Leone: cosa accadde all’attrice nel 1991

Ma la vita di Cinzia Leone è stata segnata anche da una malattia; era il 1991 quando, alla fine della prima proiezione cinematografica del film Donne con le gonne di Francesco Nuti a Roma, fu colpita da malore. La diagnosi, dopo l’immediato ricovero in ospedale in gravi condizioni, fu un aneurisma congenito all’arteria basilare, per il quale dovette sottoporsi ad intervento chirurgico a Phoenix. “Dopo l’operazione in America, mia madre mi ha spiegato quello che è successo“, aveva raccontato l’attrice in un’intervista a Verissimo lo scorso anno.



Dopo l’operazione, Cinzia Leone fu colpita da paralisi alla parte sinistra del colpo, superata dopo tanti anni dopo una lunga riabilitazione: “Da quel momento ho solo vissuto per guarire dalla paralisi. È stata una grandissima esperienza di vita, quasi che la vita poi quando ci torni dentro sembra quasi banale. Si perdono tutte le proporzioni, però è stata la cosa più interessante di tutta la mia vita. La forza l’ho trovata nel mio lavoro, se non faccio il mio lavoro muoio“.