Mario Merola, chi è il cantante e compositore napoletano, uno dei grandi interpreti della canzone partenopea dagli anni Cinquanta in poi
Mario Merola è stato uno dei grandi interpreti della canzone napoletana classica. Conosciuto come “il re della sceneggiata”, ha dato un contributo importante al genere musicale e teatrale che ottenne un successo enorme dopo la Seconda guerra mondiale. Nato a Napoli nel 1934, ha giocato a calcio nel corso della prima adolescenza: ha indossato anche la maglia del Napoli, per poi arrivare in Serie C. Successivamente ha cominciato a lavorare come scaricatore di porto e dopo ancora si è dedicato al canto, cominciando dunque quella che è stata la sua grande carriera. Nel dettaglio, il primo approccio con il mondo del canto per Mario Merola c’è stato nel 1959, quando al Teatro Trianon di Napoli ha preso parte al concorso per voci nuove.
È riuscito, con il brano “Senza guapparia”, a vincere il primo premio. Nel 1964 è arrivato il debutto al Festival di Napoli, per poi arrivare negli anni Settanta anche a debuttare al cinema con il film “Sgarro alla Camorra” del 1973. Enormi le soddisfazioni ottenute nella sua carriera: nel 1977 è stato ricevuto alla Casa Bianca dall’allora presidente degli Stati Uniti Gerald Ford, insieme ad altri colleghi come Luciano Pavarotti. Negli anni a seguire sono arrivate altre apparizioni televisive, con spettacoli anche in Europa e in Nord America.
Mario Merola, quando l’arte supera i confini nazionali: l’inchino di Bono Vox degli U2 al Festival di Sanremo
Sono diversi i momenti emblematici della carriera di Mario Merola e che possono ergersi a manifesto della sua influenza nel panorama artistico non solo nazionale. Forse, il più iconico, risale all’edizione numero 50 del Festival di Sanremo. Sul palco c’erano gli U2 come super-ospiti, pronti ad intonare il brano ‘The Ground Beneath Her Feet’. Fu proprio in quel momento che Bono Box – storico frontman della band – decise di omaggiare proprio lui, proprio Mario Merola.
A gran sorpresa, Bono Vox si incamminò verso la platea sulle note della celebre colonna sonora del film ‘The Million Dollar Hotel’ arrivando così al cospetto del compianto Mario Merola. Il gesto del frontman è rimasto negli annali del Festival ed è tra le testimonianze più significative della grandezza del ‘re della sceneggiata’: un inchino. Come racconta RaiNews, fu proprio il figlio del cantautore a spiegare il retroscena dietro quel gesto del frontman degli U2; tempo prima Bono Vox aveva infatti assistito ad un concerto di Mario Merola negli Stati Uniti d’America e, colpito da quell’esperienza, decise dunque di omaggiarlo vedendolo nella platea della 50esima edizione del Festival di Sanremo.