Chi è Mark Samson, l'ex fidanzato di Ilaria Sula che oggi ha confessato l'omicidio del 25 marzo scorso: 23enne, era laureato in Architettura

Chi è Mark Samson, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Ilaria

È proprio di oggi a notizia della confessione – ancora al vaglio degli inquirenti per capire se sia attendibile – da parte di Mark Samson dell’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula della quale si erano perse (parzialmente) le notizie dalla sera del 25 marzo non è tornata a casa dai coinquilini dell’alloggio universitario romano nel quale viveva: al ragazzo filippino gli inquirenti ci erano arrivati seguendo i tabulati telefonici della ragazza che avevano agganciato – dopo il 25 marzo – le celle vicine a casa di Mark Samson nonostante risultasse irreperibile alle chiamate di amici e parenti preoccupanti.



Di fatto prima di oggi Mark Samson – per rispondere alla domanda “chi è” – non aveva mai destato particolari attenzioni, descritto da tutti quelli che lo conoscevano come un ragazzo tranquillo, molto legato alla sua famiglia e distante dal ‘mostro’ medio in grado di commettere un omicidio: 23enne originario delle Filippine – ma nato in Italia dopo la madre casalinga e il padre domestico si erano trasferiti a Roma -, si era da poco laureato in Architettura e nel curriculum lavorativo aveva solamente un’esperienza come dipendente in una catena di fastfood; mentre sul suo conto non si conoscono altre informazioni rilevanti.



Cos’è successo a Ilaria Sula: la ricostruzione fornita da Mark Samson agli inquirenti dopo la confessione

Al di là di quello che sappiamo sulla vita di Mark Samson, più interessante potrebbe essere soffermarsi sulla sua ricostruzione di quanto accaduto ad Ilaria Sula, ma partendo dalla doverosa precisazione che seppur il 23enne abbia confessato l’omicidio la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti per capire se abbia degli effettivi riscontri: attualmente le indagini si stanno concentrando nella ricerca del cellulare della vittima – che il reo confesso sostiene di aver gettato in un tombino – e sull’analisi dell’appartamento nel quale viveva l’indagato.



Secondo la versione fornita da Mark Samson agli inquirenti, infatti, la sera del 25 marzo la ex fidanzata – con una rottura che risalirebbe a circa un anno fa – andò a trovarlo nell’appartamento di famiglia: per ragioni non ancora chiarite il 23enne l’avrebbe accoltellata diverse volte (peraltro con i genitori presenti nelle altre stanze della casa) e avrebbe caricato il suo corpo in una valigia poi gettata in quel dirupo nella quale è stata effettivamente trovata; mentre nei giorni successivi avrebbe impersonato l’ex usando il suo cellulare prima di gettarlo – appunto – in un tombino.