Vittorio Gassman e gli inizi al teatro: dalla compagnia di Alda Borelli al Teatro d’Arte Italiano
Racchiudere Vittorio Gassman in un unico ruolo di spicco nel mondo del cinema italiano sarebbe impossibile; il suo ruolo iconico nel corso degli anni è spaziato dalle interpretazioni magistrali al ruolo di regista e sceneggiatore. Ogni suo progetto è stato sempre apprezzato dal grande pubblico, tanto da arrivare al novero della cronaca del settore anche in ambito internazionale. Nato nel 1922 da padre tedesco e madre italiana, inizia la sua carriera come attore a Roma presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica. Dopo una carriera inestimabile fu stroncato da un improvviso attacco cardiaco il 29 giugno del 2000, morendo all’età di 77 anni e lasciando un vuoto nel mondo del cinema che ancora oggi risulta difficile da colmare.
I primi passi Vittorio Gassman li muove appunto in teatro, precisamente nel ’43 per la compagnia di Alda Borelli a Milano. Sarà il preludio ad un decennio di successi che lo porteranno ad essere tra i più corteggiati del settore per un ruolo cinematografico. Prima di esordire sul grande schermo, negli anni ’50 fonda il Teatro d’Arte Italiano che sarà un fiore all’occhiello per l’arte della recitazione anche negli anni a venire. La svolta cinematografica è da collocare nel ’58 con il ruolo disegnato per lui da Monicelli. A dispetto di un viso che da molti veniva considerato “antipatico” il regista lo scelse per I soliti ignoti e dunque in un ruolo comico. Lo scetticismo fu presto surclassato dalla straordinaria interpretazione di Vittorio Gassman, ancora oggi idolatrato per quel ruolo che lo lanciò verso altre pellicole di successo e fino alla fama internazionale.
Vittorio Gassman, il successo internazionale e la densa vita sentimentale
Dopo I soliti ignoti, Vittorio Gassman offrirà il suo contributo ne Il sorpasso di Dino Risi e poi ancora con la celebre pellicola L’armata Brancaleone di Mario Monicelli. Il celebre attore nel frattempo non si lasciò scappare alcune opportunità anche sul piccolo schermo, seppur minori rispetto al prestigio che riuscì ad eguagliare nel mondo del cinema. Gli appassionati ricorderanno certamente la sua conduzione del programma Rai Il Mattatore. Dopo l’enorme successo conseguito tra gli anni ’60 e ’70 arrivano dunque le prime occasioni per la consacrazione internazionale: Vittorio Gassman ebbe l’onore di recitare per Altman nel film Un Matrimonio. La pellicola comica gli spianò la strada per La vita è un romanzo, di Alain Resnais e La Tempesta, di Paul Mazursky.
L’inestimabile successo di Vittorio Gassman nella sua attività professionale come attore, sceneggiatore e regista è indiscutibile; ad esso coincide anche una vita privata e sentimentale altrettanto ricca. Nel corso della sua vita ebbe ben 3 mogli e 4 figli con quattro donne diverse. La prima fiamma e sposa di Vittorio Gassman, sposata nel 1943, è Nora Ricci. Dal loro matrimonio nasce la prima figlia dell’attore, Paola Gassman. Dal successivo matrimonio – durato due anni- con Shelley Winters nasce invece Vittoria. Una volta rientrato in Italia, stabilisce una relazione sentimentale durata sette anni con Anna Maria Ferrero dalla quale non ha figli. Seguiranno la storia l’attrice danese Annette Stroyberg – relazione dalla quale nasce Alessandro Gassman – e l’ultimo matrimonio con Diletta D’Andrea che portò alla nascita dell’ultimo figlio, Jacopo.