Chiara Ferragni, aria tesa in Fenice con due assemblee domani: crollo ricavi e patrimonio in fumo, bilancio 2023 a rischio impugnazione e il rebus Morgese
Lo scandalo del pandoro ha innescato un vero e proprio tracollo per Chiara Ferragni: ha perso 10 milioni di euro da quando è scoppiato, quindi il suo patrimonio è quasi andato in fumo. I ricavi dell’anno scorso sarebbero oltre 7 volte inferiori rispetto alla fase precedente, infatti ammontano a 2 milioni contro i 14 registrati tre anni fa.
A fare il punto della situazione è il Corriere della Sera alla vigilia delle due assemblee in programma lunedì, una per l’approvazione in clamoroso ritardo del bilancio 2023, l’altra straordinaria per la ricapitalizzazione in vista di un eventuale e necessario rilancio.
RICAVI A PICCO PER CHIARA FERRAGNI DOPO PANDORO GATE
Dunque, si avvicina il momento della verità per Chiara Ferragni e i suoi soci. Dalle indiscrezioni emerse, e riportate dal quotidiano, Claudio Calabi, che è l’amministratore unico della società chiave Fenice, titolare dei vari marchi dell’impero Ferragni, presenterà il bilancio 2023 e la situazione patrimoniale aggiornata al novembre scorso, imprescindibile per l’aumento di capitale previsto e ritenuto anche utile per ripianare le perdite.
A tal proposito, viene citata l’ipotesi Morgese, che potrebbe impugnare il bilancio 2023 e non partecipare all’aumento di capitale. Il 2023 si era chiuso con ricavi comunque importanti, visto che si attestavano a 2 milioni circa dal picco dell’anno prima, un margine legato verosimilmente all’impatto del pandoro gate, scoppiato nel dicembre di quell’anno.
Ma le vere conseguenze sono state registrate l’anno scorso, visto che ci sarebbe stato un crollo importante, infatti si vocifera di perdite che ammonterebbero a 10 milioni circa. per un fatturato di poco meno di 2 milioni.
CAOS FENICE, REBUS MORGESE PER CHIARA FERRAGNI
Il condizionale è d’obbligo, ma le mosse di Calabi vanno in questa direzione, visto che i costi sono stati tagliati drasticamente, così come il numero dei dipendenti e il trasferimento della società nella sede della holding di Chiara Ferragni. Però il Corriere della Sera segnala che può essere ancora garantita continuità aziendale. Eppure, fonti vicine al socio Morgese riferiscono l’opposto e che non vi sarebbero prospettive per Fenice.
Qualche sbocco potrebbe essere trovato in settori come make up, gioielleria e pelletteria, anche a livello internazionale, ma manca un nuovo piano industriale, proprio perché l’obiettivo è fortificare l’azienda nel breve termine. Successivamente si potrà procedere con il piano di rilancio.
Per Morgese, comunque, le perdite sono troppo alte, anche per questo è previsto un clima teso, sebbene l’influencer e l’altro socio Barletta abbia i numeri per l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno. Da valutare un eventuale riavvicinamento di Morgese agli altri soci per scongiurare che le delibere vengano impugnate.
