Chiara Gandolfi: “Già a 8 anni dovevo perdere 2 chili”
Tornado sul mondo della ginnastica italiana. Dopo la denuncia di tante atlete della ritmica, che hanno rivelato di essere sottoposte a pressioni psicologiche per perdere peso, anche altri ambiti della ginnastica rivelano la verità su quello che si nasconde dietro gli allenamenti e le gare. L’ultima denuncia arriva da Chiara Gandolfi, ex ginnasta italiana, vincitrice della medaglia d’oro alle parallele ai Giochi del Mediterraneo di Mersin 2013. “Ne avrei di cose da dire sulla situazione, sul mio conto ne sono state dette tante nel mondo della ginnastica ma oggi mi limito a raccontare la mia esperienza e quello che non ho avuto il coraggio di dire in questi anni”: inizia così il post social.
La Ganfoldi ha proseguito: “Ho iniziato a praticare ginnastica all’età di 3 anni e mezzo, a 8 anni sono entrata all’accademia di Roma. L’anno iniziava a settembre e ricordo benissimo che quell’estate avrei dovuto perdere 2 chili per presentarmi in perfetta forma. La bilancia mi ha sempre perseguitata ma a quell’età non dai molto peso a quello che ti dicono. Verso i 12/13 anni sono entrata nella squadra Junior e sono iniziate le prime gare importanti, le prime vittorie, le prime soddisfazioni. Era bello sentirsi parte di qualcosa anche se era molto faticoso. Gli allenamenti di 8 ore al giorno, scuola la sera, niente feste, niente gite, niente vacanze troppo lunghe perché altrimenti si perdeva il ritmo e la forma fisica ma ho sempre accettato tutto senza mai tirarmi indietro perché ho amato e amo questo sport”.
Chiara Gandolfi: “Bulimia nervosa, ogni pasto era un incubo”
Nel post Instagram, Chiara Gandolfi prosegue raccontando di come le tante diete l’abbiano portata alla bulimia: “Crescendo oltre al successo sono arrivati anche tanti infortuni e per una ginnasta non è il massimo, soprattutto nella fase adolescenziale. Sono iniziate le diete seguite da una nutrizionista consigliata, ad ogni visita diventavano sempre più rigide a seconda delle richieste, mi si chiedeva sempre di più e sono arrivata in un momento di stop a causa di un infortunio a sostituire due pasti con bustine di aminoacidi per mantenere i muscoli e non prendere grasso. Da lì l’apocalisse. Ho sofferto di bulimia nervosa per molti anni, tutte le feste erano un incubo, ogni pasto era un incubo, ma più dimagrivo più andavo bene”.
Da quel momento, Chiara ha iniziato a soffrire sempre più, mentendo alle persone a lei vicine, fino alla dura e dolorosa decisione di dire addio al mondo della ginnastica: “Ho iniziato una terapia psicologia grazie a mia madre ma è durata ben poco. Non mi piaceva parlare, non volevo farlo. Inventavo bugie per sentirmi meglio, convincevo me stessa e chi mi stava intorno di non essere malata e invece mi stavo autodistruggendo. Con il tempo, crescendo, ho iniziato a volermi bene e ad importarmi, forse questa è stata la causa del mio abbandono. Non stare più alle regole malsane che mi venivano imposte”.