Continua il processo a carico di Chiara Petrolini: un'amica in tribunale racconta i momenti precedenti e succisivi alla seconda gravidanza
Sta proseguendo serrato il processo a carico di Chiara Petrolini per il presunto duplice omicidio dei neonati che ebbe in due differenti gravidanze tra il maggio del 2023 e l’agosto del 2024, tenute nascoste a chiunque la conoscesse, inclusi i genitori e il suo fidanzato dell’epoca (padre di tutti e due i bimbi): un caso che ha fatto abbondantemente parlare di sé perché oltre a non aver detto a nessuno delle gravidanze, Chiara Petrolini avrebbe anche occultato i corpi morti dei neonati nel giardino della sua abitazione; poi trovati dalla nonna durante una vacanza della nipote – assieme ai genitori – a New York.
Tra gli sviluppi più interessanti del processo – oltre alla deposizione di una delle amiche più care dell’imputata, alla quale torneremo tra un attimo – c’è il fatto che la stessa Chiara Petrolini avrebbe rinunciato a deporre alla sbarra, facendo fede alle sole dichiarazioni rese agli inquirenti durante gli interrogatori; mentre sempre in queste ore sono stati resi noti anche i risultati della perizia psichiatrica effettuata dal consulente di parte del padre dei piccoli: secondo lo psichiatra non vi sarebbe alcun aspetto che potrebbe far pensare a un’infermità mentale di Chiara Petrolini; ma su questo punto si dovrà attendere anche la perizia chiesta dal tribunale.
Il racconto dell’amica di Chiara Petrolini: “L’ho vista nuda durante la gravidanza, ma non ho notato nessuna alterazione nel fisico”
Sempre in queste ore – come anticipavamo poco fa – in aula è stata sentita anche Chiara Facchin, amica stretta di Chiara Petrolini e tra le pochissime persone alle quali è stato concesso il nulla osta per visitarla durante la detenzione domiciliare; nonché tra le persone che la frequentarono a ridosso della seconda gravidanza: proprio il 6 agosto del 2024 – un giorno prima del parto – ha raccontato che uscirono assieme a un altro amico, Riccardo, e che in quelle ore “abbiamo fumato (..) marijuana, mangiato panini e patatine e (..) bevuto due birre a testa, forse tre”.
Una serata come tante altre, in cui non emerse alcun segnale di disagio da parte di Chiara Petrolini, così come nulla emerse neppure la sera successiva quando – ha raccontato l’amica in tribunale – “ci siamo riviste per un aperitivo” poco prima che partisse per New York; mentre anche durante la vacanza ricorda di averla sentita in diverse occasioni e che Chiara Petrolini le disse che “era felice” fuorché per un “abbondante ciclo mestruale” che aveva avuto.
Non solo, perché l’amica ha anche raccontato in aula che durante il periodo della gravidanza vide in più occasioni Chiara Petrolini nuda, in intimo o in costume e che in nessuna di queste occasioni “ho mai notato nulla, nemmeno (..) a livello comportamentale“; mentre nel periodo successivo allo scoppio del caso sul presunto duplice infanticidio, l’amica ha riferito che Chiara Petrolini le avrebbe detto di aver agito in quel modo perché “è andata in ansia” per paura delle “conseguenze” e del “giudizio delle persone”, fermo restando che l’imputata le avrebbe anche raccontato che “era convinta che i bambini erano nati morti“.