Nell’epoca dei social network, dove gli incontri sono virtuali, cosa resta della magia che si crea quando si conosce faccia a faccia qualcuno a cui si capisce di volere bene? E’ la risposta che cerca di dare Cupido, programma che ieri sera ha esordito in prima serata su Italia 1. Alessandro Meluzzi, che insieme alla conduttrice Federica Panicucci, a Rossanno Rubicondi e all’astrologo Riccardo Sorrentino fa parte dello staff del nuovo format, spiega a ilsussidiario.net che Cupido riporta in vita le forme più tradizionali e autentiche per creare un legame.
Sono state date diverse definizioni a Cupido: “people” reality, reality game. Può spiegarci come si declina questo nuovo format?
Si tratta di una serie di candid camera (stile Scherzi a parte) condotte da una precisa strategia: una regia costituita da uno psichiatra, una conduttrice, un astrologo e uno staff di esperti guida una persona, uomo o donna che sia, che vuole conoscere e conquistare qualcuno, attraverso una serie di situazioni che fanno passare il protagonista dalla totale assenza di relazione a stabilire un legame. Una sorta di corteggiamento guidato. Mi sembra un esperimento interessante in un’epoca in cui i codici di relazione tra gli uomini e le donne sembrano dispersi e sembrano dissolte le basi del tradizionale linguaggio amoroso. E’ molto interessante vedere quali sono gli stimoli, i contesti in cui rispondono diverse personalità. Questo, secondo me, ha anche una sua remota utilità perchè da una parte consente di conoscere e di studiare, dall’altra di guidare dei possibili rapporti tra gli uomini e le donne.
Nell’ambito dei rapporti tra uomini e donne, da una parte abbiamo incontri “virtuali” sui social network come Facebook, dall’altra incontri preparati davanti alle telecamere come accade a Uomini e Donne e in qualche caso nei reality come l’Isola dei Famosi o il Grande Fratello. Cos’ha di diverso Cupido?
Questo gioco mi è parso interessante e non dis-etico. Mi sembra l’occasione giusta per studiare quali possono essere i modi per instaurare rapporti interpersonali non virtuali tra uomini e donne, come riescono a conoscersi per poi creare un legame, in un’epoca in cui sembra che non funzioni più nulla, soprattutto i tradizionali luoghi di incontro, se non la dimensione virtuale. Costruendo noi a Cupido, attraverso una situazione sperimentale le condizioni. Il punto di partenza è che c’è uno dei due che è innamorato dell’altro, lo mettiamo nelle condizioni, come faceva il dio Eros o Cupido, di conquistare la persona amata.
E il meccanismo della scossa a basso voltaggio?
E’ una forma di contatto con la regia che guida il gioco. Chi viene pilotato, se sbaglia, riceve una piccola scarica così smette di fare quello che sta facendo. La persona che sta cercando di instaurare il legame con un’altra non ha microfoni, è monitorato, se commette un errore la regia gli manda la leggera scarica come avvertimento per fargli interrompere quello che sta facendo. E’ come se percorresse un labirinto: se sbaglia strada deve cambiare direzione.
I giovani arrivano velocemente al successo attraverso i talent show e i reality show. Adesso si affidano alla televisione e alle telecamere anche i sentimenti. L’impressione è che venga cancellata la fase del percorso, dell’attesa…
In Cupido la fase del percorso e dell’attesa è presente e come in una specie di Thruman show è mandata in onda. Questo perché così magari anche altri possono vedere, imparare, capire che cosa oggi colpisce la fantasia degli uomini e delle donne. Rispetto a tutte le situazioni che ho visto in reality come il Grande Fratello, l‘Isola dei Famosi o Uomini e Donne, quello che accade a Cupido è più “naturalistico”: si descrive e si vive una situazione così com’è, anche se costruita in modo sperimentale. Il momento più difficile è quello in cui si rivela alla persona che ha ceduto ed è stata conquistata, che il conquistatore era affiancato e seguito da una regia di esperti. Quello è il momento più complesso, ma nessuno è stato particolarmente traumatizzato da questo. Il sentimento da cui si muove il “conquistatore” è autentico, la precondizione è che desideri davvero amare ed essere ricambiato dalla persona che ha scelto. Cupido lo aiuta. Magari molto spesso ci ha già provato e non c’è riuscito. A questo serve Cupido a insegnare a creare un legame con una persona a cui si vuole bene. Come si faceva una volta in una discoteca, in una scuola o in giro in una strada di paese. I metodi che funzionano, io lo spiegherò nel corso del programma, sono quelli tradizionali.