Avete mai desiderato di avere una maglietta che esprima la vostra personalità? Magari l’avete anche sognata, ma non sapevate come realizzarla. C’è chi ha riesumato dagli anni Ottanta quelle di marche ormai scomparse, per dire al mondo «sono ancora giovanile», c’è chi ha trovato in cantina quelle con il logo dello “smile” giallo, ma le tarme ormai le avevano mangiate, c’è chi poi se le stampa da sé, ma con scarsi risultati.
Una ditta giapponese, la “Quolomo” ha fatto di più! Ha preso la maghetta più famosa dei cartoni animati e ha creato una linea di abbigliamento per nostalgici dalla doppia personalità! Come la nostra protagonista: “L’incantevole Creamy”, nata nel 1983 dal pennello di Akemi Takada e dalla fantasia dei registi Osamu Kobayashi e Tomomi Mochizuki.
L’Idol più famosa degli anime nipponici è tornata in auge con l’anniversario della sua casa di produzione, il famoso Studio Pierrot, fondato nel 1979 e creatore anche di Naruto, Lamù e della Magica Emi.
Il termine Idol in Giappone indica quello che da noi in Italia potrebbe essere l’anello di congiunzione fra una velina e una cantante pop per teenager. Ovvero una ragazzina che ammicca con il microfono, miete straordinari successi e scompare rapidamente come una stella cadente.
Ed è proprio una stella cadente che Yu Morisawa crede in un primo istante di avere visto apparire nel cielo. Per poi accorgersi che si trattava di un’arca. Ma che ci fa un’arca in cielo? Meglio seguirla, no? Così cominciano le avventure di Yu, bambina di dieci anni con i capelli blu.
Un’intera generazione di ragazzine è cresciuta sognando di incontrare Pinopino, l’alieno che aveva donato alla piccola Yu il potere di trasformarsi nella giovane e meravigliosa Creamy! Ricordo anche che quando ero piccolo tutti i gatti dei miei amici si chiamavano Posi o Nega, proprio come quelli che accompagnavano Creamy nelle sue avventure.
Creamy entra nel mondo dello spettacolo per puro caso, ed è questo il tema portante della serie, ma anche la magia e i miti giapponesi giocano un ruolo di grande importanza. La doppia vita di Yu la porta a scelte difficili, a dover mentire spesso ai genitori e agli amici, facendola però maturare puntata dopo puntata.
I personaggi che la circondano sono tutti ben caratterizzati, dall’amato Toshio che ha occhi solo per il suo alter-ego, al goffo Midori sempre impacciato e timido, dall’antipatico manager Jingle Pentagramma alla gelosa collega Duenote Ayase.
A dispetto dei nomi italiani e delle disinvolte traduzioni dei testi – veri scivoloni nell’adattamento dal giapponese – “L’incantevole Creamy” vanta anche nel nostro Paese il titolo di più famosa, amata e cantata maghetta della storia dei cartoni animati. Sua è una delle scene finali più commoventi della storia dell’animazione: un crescendo di emozioni verso l’ultimo concerto, di fronte a un’orda di fans e a tutti i protagonisti della serie. Creamy scomparirà davanti a tutti entrando nel mito.
Lo Studio Pierrot, visto il successo dell’anime, produsse due film editi anche qui in Italia, “Il ritorno Creamy” e “il Lungo Addio”. Gli orfani della maghetta furono così accontentati.
Per anni nei bagni della scuola sentivo le mie compagne cercare di trasformarsi, per poter scappare dalle lezioni, mentre io con il naso all’insù provavo a scorgere la famosa arca del pianeta “Stella Piumata”.
Intorno a Creamy stanno girando molte iniziative di marketing: bamboline, peluches e portachiavi a forma di bacchetta magica stanno invadendo i negozi del Sollevante e i siti internet specializzati.
I dvd della serie vanno a ruba e i cd originali con le canzoni di Creamy sono ancora fra i più ricercati. La vera voce di Creamy è di Takako Ohta, giovane cantante e doppiatrice anni Ottanta di non particolare sex appeal. Il rinnovato successo della serie ha riportato anche lei alla ribalta ma, come per quasi tutte le meteore, non è che il tempo abbia giocato a favore della sua bellezza.
Fatevi comunque un giro su internet per vedere com’era e com’è! Resta il fatto che le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo. O almeno dell’Italia!
Da noi Creamy aveva la voce di Donatella Fanfani ma le canzoni erano cantate da Cristina D’avena. L’album in italiano però non fu mai inciso per problemi di acquisizione dei diritti.
Per i più curiosi, segnalo nel menù extra dei dvd pubblicati vari video clip con sequenze animate e canzoni inedite rispetto alla serie: fra i più interessanti “Zutto Kitto Motto”, “Curtain Call” e “Ma wa le mi gi” dove si vede Creamy duettare con Duenote Ayase!
Girando per internet si possono trovare anche puntate speciali che riuniscono tutte le maghette dello Studio Pierrot. Ve le ricordate? Emi, Evelyn e Sandybell insieme a Yu sono protagoniste dei film dai titoli impronunciabili “Adesugata Maho no Sannin Musume” e “Majoko Club Yonigumi a-kukan kara no Alien X” (edito in Italia da Yamato video).
Su Italia Uno c’è una nuova serie tv che ricalca il sogno delle ragazzine di diventare una Idol. Si chiama Kilari. Imbarazzante cartone animato, con un character design infantile e al limite dell’anoressico, con canzoni banali che ci fanno rimpiangere quelle di Creamy! Ovviamente questa è una mia opinione.
Ora pronunciate la formula magica “pampulu-pimpulu-parim-pampùm”, ma non voglio responsabilità se la vostra bacchetta, comprata su ebay, non funziona.
(Gabriele de Risi)
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