Enzo Decaro, intervista. Provaci ancora Prof 4 arriva stasera su Rai Uno alla quarta puntata. Come continuerà la vivace e tormentata storia tra Camilla Baudino (Veronica Pivetti) e Renzo Ferrero (Enzo Decaro)? I genitori della piccola Livietta torneranno insieme dopo la separazione? Ci regala qualche anticipazione proprio Renzo Decaro, l’attore protagonista della serie diretta da Tiziana Aristarco, perché nessuno meglio di lui conosce il personaggio di Renzo, essendone da ben quattro stagioni l’interprete. Camilla e Renzo, come i telespettatori stanno vedendo in questa quarta serie di Provaci ancora Prof (in cui la Baudino è sempre coinvolta in incalzanti casi polizieschi) hanno navigato in “altri lidi”: Renzo con la affascinante e caliente spagnola Carmen e Camilla con Marco (Cesare Bocci), il fascinoso fratello dell’inflessibile commissario De Matteis (Flavio Montrucchio). Ma come svela Enzo Decaro in questa intervista a ilsussidiario.net, per la prof e Renzo non tutto è perduto. L’attore regala inoltre un’importante e significativa anticipazione sulla prossima fiction che lo vedrà impegnato, che porterà sul piccolo schermo la drammatica vicenda di Enzo Tortora.
Provaci ancora Prof 4 sta ottenendo ottimi riscontri, quali sono, secondo lei, le ragioni del successo della fiction alla quarta stagione?
Il successo è il nostro pubblico. I telespettatori hanno dato prova di fedeltà a questo prodotto che in un certo senso poteva aver concluso il suo percorso alla terza serie. Ma ci sono state numerose richieste, messaggi, lettere affinchè la fiction proseguisse, così si è rimessa in moto la produzione per la quarta stagione, che presenta volutamente elementi di novità. Sembra che il pubblico abbia gradito questo nostro tentativo di non sedersi sugli allori, ma nel cercare di rinnovare la fiction, pur nel rispetto del “cuore” della storia: un giallo in ogni puntata e le vicende familiari.
Il rapporto tormentato tra Camilla e Renzo appassiona i telespettatori di Rai Uno. Ci svela qualche anticipazione sugli sviluppi della storia?
Tenetevi pronti alle sorprese in arrivo…
Com’è stato lavorare con Veronica Pivetti, interprete dalla recitazione brillante? È così schietta e immediata anche sul set?
Veronica ed io siamo arrivati alla quarta stagione della fiction. Dopo tante ore trascorse insieme o ti abitui, o non sopravvivi… Ci lega una grande intesa professionale e fortunatamente un grande affetto personale che ci aiuta molto sul set per cercare di dare il meglio ognuno per l’altro. Siamo due buoni compagni di squadra e ci passiamo “assist” a vicenda.
E con le “new entry” Cesare Bocci e Flavio Montrucchio?
Sono il volto nuovo della fiction: Veronica ed io siamo i “vecchi”, loro sono il nuovo che avanza.
Lei ha recitato in numerose fiction per la tv. Da Una donna per amico a Orgoglio e molte altre. Quali di queste esperienze le hanno dato molto sia dal punto di vista professionale, sia umanamente?
Sono stato molto fortunato perché recitare in ognuna della fiction di cui ho fatto parte del cast è stato come entrare in un universo “speciale”. Una donna per amico era ancora uno sceneggiato, la fiction era ancora in fase sperimentale e non veniva utilizzata come parola per indicare un genere televisivo, ma ha saputo dare un’immagine di buona sanità, che esiste, che si contrappone alla malasanità che ancora oggi è alla ribalta della cronaca italiana. Le due stagioni di L’ultimo rigore sono state una sorta di anticipazione di ciò che è emerso di marcio nel mondo del calcio, se pur accanto all’aspetto positivo di questo sport. Ogni lavoro è stato per me una grande opportunità quindi di crescita professionale, ma indubbiamente anche personale. (Continua alla pagina seguente).
Lei sta lavorando alla fiction su Enzo Tortora: può darci un’anticipazione?
È un’esperienza molto cruda dal punto di vista umano. La fiction ripercorre la drammatica vicenda di un personaggio, ma soprattutto di una persona che si è ritrovata in un autentico incubo. Sembra una vicenda da Inquisizione, quando in realtà è cronaca recente. Sono certo che questa fiction saprà ridare dignità a una persona onesta che ha avuto la disavventura di trovarsi in un mare di guai per una serie di circostanze. Non trovo che sia stata ancora pienamente riabilitata la figura di Tortora. La valutazione mediatica dell’accaduto non è stata altrettanto riabilitativa nei confronti di Tortora rispetto invece a quanto lo ha condannato. Credo che questa prossima fiction non avrà un valore soltanto simbolico anche per questo motivo.
Lei è anche docente di Scrittura creativa alla facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Salerno. Come affronta l’insegnamento?
Devo essere sincero, mi aiutano molto i miei colleghi in università perché non ho molto tempo, ma considero l’insegnamento un privilegio, che mi permette di stare a contatto con un mondo che ritengo sia fondamentale per la società: i ragazzi. È a vent’anni che si gettano autentiche basi per il futuro. Io vado in cattedra per dare qualcosa ai giovani, ma ricevo sempre molto di più da loro. È uno splendido scambio, una grande occasione per misurarsi con talenti più giovani e poter loro dare un aiuto per crescere.
(Camilla Schiantarelli)