CHE TEMPO CHE FA/ Chi è Don Gino Rigoldi, il presidente di Comunità Nuova

- La Redazione

Questa sera, domenica 22 dicembre su Rai Tre, a "Che tempo che fa" Don Gino Rigoldi, Presidente di Comunità Nuova, legge la sua lettera per il nuovo anno

don-Gino-Rigoldi Don Gino Rigoldi

Domenica 22 dicembre sarà ospite a “Che tempo che fa” Don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova. Virginio Rigoldi nasce a Milano il 30 ottobre 1939, crescendo nella periferia del capoluogo lombardo. Terminate le scuole elementari, a soli tredici anni, incomincia a lavorare come operaio in unazienda che produce impianti elettrici. Fino alletà di diciassette anni, vive insieme ai genitori. Compiuti i diciotto anni, entra nel seminario di Venegono, località in provincia di Varese. Terminati gli studi in seminario, intende diventare sacerdote, ma la sua richiesta viene respinta dal rettore, che non lo reputa pronto allordinazione sacerdotale e lo manda a lavorare come vicedirettore presso il collegio varesino De Filippi. Lesperienza in collegio si rivela determinante per la crescita umana e spirituale di Rigoldi, che si dimostra instancabile nel sostegno ai ragazzi e coglie il senso autentico del Vangelo. Poco dopo, nel 1967, viene ordinato sacerdote, continuando la sua attività nel collegio varesino fino al 1971, quando si reca alla parrocchia di San Donato Milanese. A causa dei continui contrasti con il parroco locale, Rigoldi preferisce lasciare San Donato Milanese e diviene, nel 1971, cappellano di un istituto penale minorile, il Cesare Beccaria di Milano, ruolo che ancora oggi svolge. Subito dopo, il sacerdote comincia ad accogliere nella propria abitazione alcuni ragazzi usciti dallistituto, privi di famiglia o incapaci di inserirsi nella società e nel mondo del lavoro. Don Rigoldi riceve in questo sua attività laiuto di molti volontari e dei servizi sociali locali.

Col passare del tempo, liniziativa del sacerdote conosce sempre maggiore successo e partecipazione, portando, nel 1975, alla creazione di Comunità Nuova, unassociazione, con presidente Don Rigoldi, che aiuta linserimento nella società dei ragazzi usciti dagli istituti penali minorili. Negli anni, si moltiplicano le sedi dellassociazione, che espande il suo raggio dazione, accogliendo e aiutando non solo i giovani usciti dal carcere, ma anche i tossicodipendenti, gli stranieri in difficoltà e le giovani prostitute. Inoltre, lassociazione dà vita a continue battaglie contro la droga, labbandono della scuola, il razzismo e il doping nello sport. Le battaglie e le iniziative di Don Gino Rigoldi trovano, nel tempo, sempre maggiore appoggio da parte degli enti pubblici. Nel 1999, la sua infaticabile attività a favore del recupero dei giovani interessa anche la Romania, dove sorgono “Le case del sorriso”, finalizzate allaiuto dei bambini senza famiglia e dimora e dei ragazzi usciti dagli istituti penali. autore di tre libri, lultimo dei quali, intitolato Il male minore, si occupa dei problemi del mondo giovanile alla luce della sua lunga esperienza con i ragazzi. Il sacerdote ha ricevuto varie onorificenze, tra cui, il titolo di Cavaliere della Repubblica e il titolo di Cittadino benemerito di Milano.

Negli ultimi giorni il sacerdote si è espresso sulla difficile situazione delle carceri in Italia e sulla Fini-Giovanardi, legge sulle droghe. In relazione alla prima questione, Don Rigoldi ha affermato: “Il carcere è pieno di gente, di povera gente. La legge è uguale per tutti, ma se uno non ha l’avvocato ha già finito di essere uguale agli altri e molti detenuti non hanno neanche gli strumenti per difendersi“. Per quanto riguarda invece l’attuale legge sulle droghe, il sacerdote ha dichiarato: “La prima legge ‘carcerogena’ è la Fini-Giovanardi… Avere tre grammi di eroina o avere tre grammi di ‘fumo’ è tutta un’altra storia… più del 25% dei detenuti è in carcere per motivi di droga e qualche volta per fatti che appartengono al vissuto giovanile“.





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