Rete 4 stasera propone il film Il buio nellanima. la storia di Erica Bain, interpretata da Jodie Foster, conduttrice radiofonica che vive felicemente a New York con il suo fidanzato David. Una sera la coppia viene aggredita da tre individui e David perde la vita, mentre Erica si salva. E’ l’inizio di un incubo per lei. La donna terrorizzata si rifugia nel suo appartamento, sino a quando un giorno decide di vendicarsi, così compra una pistola…
Stasera su Rete 4 va in onda il thriller d’azione “Il buio nell’anima” (The brave one) diretto dal regista irlandese Neil Jordan. La pellicola della durata di 121 minuti è uscita nelle sale cinematografiche italiane nel settembre del 2007 raccogliendo notevoli consensi del pubblico. E’ un talento italiano l’autore della colonna sonora, Dario Marianelli. Vediamo la trama.
Nella prima scena del film la protagonista Erica Bain (Jodie Foster) girovaga per le vie di New York, in un lungo flashback racconta la sua storia, quella di una speaker di un famoso programma radiofonico, “Street Walk”.
La giovane donna è fidanzata e prossima al matrimonio con David (Naveen Andrews), i due vivono intensi momenti di amore e passione, tra progetti e utopie, finché un giorno non vengono aggrediti e malmenati da una banda di teppisti a Central Park.
I balordi prendono il loro cane, picchiano selvaggiamente David fino ad ucciderlo, ma Erica sopravvive all’episodio nonostante il coma. Il detective Sean Mercer (Terrence Howard) viene informato del brutale assassinio e prende subito a cuore il caso.
Intanto Erica deve affrontare un lungo e buio periodo in cui i fantasmi del passato tornano a farle visita ossessionandola, la donna portata all’esasperazione compra ed impara ad usare una pistola che la seguirà ovunque, mentre i suoi pensieri diventano ogni giorno più macabri.
Una sera in un supermercato assiste ad una rapina finita in omicidio, trovandosi in pericolo di vita decide di premere il grilletto contro il rapinatore più e più volte, sconvolta fa rientro a casa senza denunciare l’accaduto. Ma gli investigatori notano subito le anomalie sulla scena del crimine.
Il lavoro di Erica e la sua intera vita risentono dell’ulteriore trauma subito, le sue condizioni psicofisiche sono ogni giorno più precarie, assistiamo al suo lento e totale decadimento morale. Un ulteriore episodio di aggressione in metro trasforma definitivamente la talentuosa conduttrice radiofonica in una spietata killer seriale.
Il detective Mercer e il suo collega Vitale (Nicky Katt) intanto fiutano le sue tracce: la pistola è la stessa del precedente omicidio, i defunti hanno in comune di essere dei pregiudicati, e la dinamica dei fatti spinge la polizia a credere che dall’altra parte ci sia una persona senza esperienza, che uccide apparentemente senza motivo.
Col pretesto di un’intervista il detective Mercer , che aveva ascoltato la sua trasmissione trovandola interessante, si avvicina ad Erica. L’uomo si apre con lei raccontandole particolari intimi della sua vita. Lei di fronte alla sua solidità morale inizia ad intravedere la sottile linea che separa il bene dal male.
Ma la strada intrapresa è intrisa di violenza e follia, ed Erica torna ad uccidere ancora, il cliente di una prostituta abusata questa volta. In radio il pubblico esprime la propria opinione sulla legittimità degli omicidi, alcuni credono sia di pubblica utilità giustiziare dei delinquenti, altri invece mettono sullo stesso piano tutti gli assassini non trovandovi giustificazione alcuna.
Dopo l’ennesimo omicidio Erica torna a casa ferita e delirante, il mattino dopo il detective le chiede di collaborare alle indagini ascoltando una testimone, la prostituta della notte prima, le due si guardano senza parlare fingendo di non conoscersi.
Un ragazzo che era presente sulla metro ricorda una donna solitaria, che incute timore, e ne ricostruisce l’immagine con l’aiuto della polizia. Mercel si reca a casa di Erica dopo averla riconosciuta nel ritratto, le chiede di seguirla alla centrale poi vanno a pranzo insieme, il detective informa la donna circa il testimone nella metro e del movente personale, vorrebbe fosse lei a spiegargli ma non lo fa, anzi va via di corsa lasciandolo in dubbio sulla sua colpevolezza. Mercel è fortemente combattuto tra i valori che lo legano indissolubilmente al suo lavoro e il sentimento che inizia a provare verso questa giovane e brillante donna.
Nella parte finale del film assistiamo alla vendetta con la V maiuscola di Erica, che ritrovando il cellulare con il video della notte in cui David morì e l’anello, riesce a risalire agli aggressori, con loro il suo cane. Li ammazza uno dopo l’altro finché non interviene il detective Mercel che, anziché arrestarla le permette di fuggire mentendo sulle circostanze di quella notte.