Nella puntata di lunedì 15 dicembre 2014 della trasmissione di approfondimento di La7, Piazzapulita condotta da Corrado Fornigli, gli ospiti presenti in studio sono Roberto Giachetti deputato del Partito Democratico, Francesco Storace del partito La Destra, Aldo Cazzullo del quotidiano Il Corriere della Sera, Marco Lillo giornalista de Il Fatto Quotidiano, Alan Friedman de Il Corriere della Sera, Claudio Velardi de IlRottamatore.it, Tommaso Montanari del quotidiano La Repubblica, Emanuele Ferragina economista e Tonio dellOlio di Libera International. La trasmissione ha inizio con il conduttore che manda in onda un vecchio servizio realizzato circa un anno fa e nel corso del quale vengono evidenziati diversi aspetti di Roma che poi si sono palesati drammaticamente in questi giorni nellambito della indagine Mafia Capitale. La discussione però parte dallincontro che ha visto questoggi parlare di diverse tematiche il Presidente Renzi con Romano Prodi. Cazzullo rimarca come Prodi non abbia alcun intenzione di candidarsi per la successione di Napolitano al Quirinale mentre Giachetti ritorna sulla questione di Roma facendo presente che non avrebbe mai immaginato che potesse uscire fuori tutto questo dalle indagini. Storace invece parla di diversi allarmi lanciati dal proprio partito in tal senso e che nessuno ha raccolto anche nel mondo dellinformazione aggiungendo come tantissimi magistrati per diversi anni hanno negato la possibilità che a Roma potesse esserci una forma di mafia. Viene mandato in onda un cartello che riassume tutti in guadagni che lormai famosissima coop 29 Giugno è riuscita a guadagnare negli anni grazie alla divagante corruzione presente a Roma. Si parla di quasi 60 milioni di euro soltanto nel corso dellanno 2013. Mentre Storace prende in un certo senso le distanze dallex sindaco di Roma Gianni Alemanno sottolineando di essere stato allopposizione, Cazzullo rimarca come non ci sia bisogno di nuove leggi bensì garantire la certezza delle pene. In un cartello vengono presentate quelle che sono le nuove leggi per combattere la corruzione messe in campo dal Governo Renzi ed in particolare con laumento della pena minima da 4 a 6 anni, laumento dei tempi di prescrizione del reato, patteggiamento solo se si restituisce il malloppo e nuove norme per facilitare la confisca dei beni.
La discussione viene incentrata sulle colpe dei vari politici corrotti che hanno dato un importante contributo per arrivare ad una simile situazione con Giachetti che però invita a non generalizzare perché non tutti i politici sono corrotti. Si parla di finanziamenti pubblici ai partiti e del problema delle fondazioni. Storace sottolinea come sarebbe opportuno che i politici restino fuori dalle fondazioni mentre fa notare che se effettivamente ci sia un fenomeno mafiosi negli affari del comune di Roma allora è giusto che venga sciolto. Si parla della situazione del Pd romano con Giachetti che si dice contrario al sistema delle preferenze ed inoltre fa presente come per partecipare alle primarie siano necessari risorse piuttosto importanti per un politico, parlando di 60 70 mila euro. Storace ritorna ad invocare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Roma rimarcando come nella questione sia immischiata anche la sinistra romana per cui è necessario cambiare dando nuovamente la parola al popolo attraverso delle elezioni amministrative anticipate. Lillo fa presente come leventuale scioglimento non sia cosa semplice anche perché a suo dire il prefetto che dovrebbe prendere tale decisione, pare essere coinvolto in quanto ci sarebbe incontro con Buzzi, braccio destro di Carminati. Cazzullo dal proprio canto sottolinea come Marino non si stia dimostrando un ottimo sindaco soprattutto per una città come Roma ma allo stesso tempo fa presente che sia molto difficile arrivare allo scioglimento del consiglio comunale per mafia in quanto sarebbe un spot negativo per tutta lItalia.
Cazzullo però non esclude che si possa arrivare ad una situazione nella quale lo stesso Marino possa rassegnare le proprie dimissioni. Si passa a parlare della corsa al Quirinale con Friedman che sottolinea come Prodi non sia un candidato soprattutto per quanto successo in passato e inoltre si augura che possa essere eletto un Presidente meno interventista di Napolitano. Velardi invece loda il comportamento di Napolitano sottolineando come vada ringraziato per essere riuscito a mantenere la barra dritta in un periodo molto complesso per il nostro Paese. Dopo un servizio nel quale si parla delle proteste nella provincia di Matera affinché il Governo Renzi non permetta alle multinazionali di estrazione di idrocarburi di fare il proprio comodo, distruggendo un territorio molto ricco anche da un punto di vista naturalistico e che rischia di essere avvelenato per sempre.
Montanari attacca Renzi per il decreto sblocca Italia ed inoltre per aver usato un elicottero per essere presente all’ultimo minuto in una trasmissione televisiva. Velardi minimizza il problema della valle d’Angri mentre Friedman spera che vecchi politici come D’Alema si rendano conto di non poter più recitare un ruolo nell’attuale politica. Anche Ferragina è contro Renzi parlando dell’inutilità degli 80 euro e dello sblocca Italia mentre invece andava investito per il reddito minimo di cittadinanza. Velardi però sottolinea come nel suo caso grazie al Jobs Act, lui potrà assumere nella propria azienda quindici nuovi dipendenti. La puntata si chiude con Friedman che sottolinea come il Governo debba continuare nella stagione delle riforme e contemporaneamente lavorare per abbattere il debito arrivato a livelli molto alti.