Questa sera Rete 4, alle ore 21.15, manda in onda un evergreen del cinema nostrano: Banana Joe. Il film è datato 1982 ed è frutto di una coproduzione italo-tedesca (in particolare, con la Germania Ovest). La regia è affidata a Steno, al secolo Stefano Vanzina, che si è occupato anche della sceneggiatura insieme a Bruno Corbucci, Mario Amendola e Carlo Pedersoli, il vero nome di Bud Spencer. Ed è proprio Bud Spencer il protagonista, questa volta però senza il compare di sempreTerence Hill. Il film è ambientato in Sudamerica, in una nazione di cui non si fa il nome, e le riprese sono state girate in Colombia, nel Golfo de Uraba, un’area famosa per la sua produzione di banane, mentre la colonna sonora è degli Oliver Onions, il gruppo musicale che ha sempre curato l’accompagnamento musicale delle pellicole in cui figurava la coppia Spencer-Hill.
La vicenda prende il via ad Amantido, un piccolo villaggio la cui popolazione vive basando la propria economia sulla produzione di banane; è il corpulento Banana Joe (Bud Spencer) a occuparsi di commercializzarle portandole periodicamente in città con il suo barcone insomma un piccolo commerciante che acquista la frutta dagli abitanti in cambio di altre merci e riesce a vivere abbastanza bene di questa sua attività, finché non compare Torsillo (Gianfranco Barra). L’uomo è un boss della malavita che vuole avere il monopolio dei commerci e desidera arricchirsi ancor di più costruendo dei casinò. proprio sua intenzione costruirne uno ad Amantido, ma Banana Joe, che ha a cuore gli interessi degli abitanti, si oppone. Il perfido Torsillo allora cerca di neutralizzare l’uomo denunciando il fatto che si occupa di compravendita, pur non avendo una regolare licenza.
A Joe non resta che riuscire a procurarsene una e per questo motivo rimbalza da un ufficio cittadino all’altro per ottenere l’agognato documento. Purtroppo Banana Joe non risulta registrato all’anagrafe e pertanto per le istituzioni egli non esiste. Per provare la sua esistenza non gli resta che cercare di ottenere il certificato di battesimo, ma anche in questo caso non ha successo. Nel suo peregrinare per la città, Joe fa conoscenza con Manuel (Mario Scarpetta), un emigrato giunto da Napoli che si arrangia con piccole truffe. Non potendo più dedicarsi al commercio delle banane, Joe è costretto a trovarsi un lavoro e viene assunto come buttafuori al Mocambo, il night cittadino, di proprietà di Torsillo; qui fa la conoscenza con Dorianne (Marina Langner), che diventa suo amica. Nel frattempo il prete avverte Joe che non gli sarà possibile fornire il certificato di battesimo perché gli archivi dell’arcivescovado hanno subito un incendio e tutti i documenti sono andati distrutti. Il religioso gli suggerisce un modo per provare la sua esistenza e dunque poter richiedere la licenza di commercio: prestare il servizio militare e quindi richiederne l’attestazione al Ministero.
Joe non esita perciò ad arruolarsi e finisce sotto le grinfie del terribile sergente Martiño (Giorgio Bracardi). Una volta svolto l’addestramento, Joe può recarsi finalmente al Ministero e ottenere le certificazioni necessarie per la sua licenza, ma viene a conoscenza di una notizia che non lo rende affatto felice. Approfittando della sua assenza, infatti Torsillo ha aperto un casinò ad Amantido. È Dorianne a informarlo perché è stata ingaggiata come cantante per allietare la cerimonia dell’inaugurazione. Joe non può permettere che il malavitoso l’abbia vinta e così chiede una licenza per tornare al villaggio, accompagnato dal suo amico Manuel. Inutile dire che al suo arrivo si scatena il putiferio con scazzottate di cui sono vittime gli scagnozzi di Torsillo. Nel bel mezzo della confusione, giunge un plotone di guardie e Manuel è convinto che lo vogliano arrestare perché è riuscito a vendere, nientemeno che al Presidente, delle magiche pillole di sua produzione che donano la fertilità. Con sua grande meraviglia scopre però che le sue pillole hanno funzionato visto che finalmente il Presidente ha avuto un figlio e le guardie