Tra gli insegnanti di Amici 13, la trasmissione di Maria De Filippi giunta alla fase finale del serale, troviamo Klaus Bonoldi. Nato nel 1971, lo si può definire un talent scout, in quanto nella vita svolge la professione di editore musicale e quindi è sempre alla ricerca di voci nuove. Oggi ha 42 anni, ma all’età di 22 già collaborava con la Jungle Sound Station, che negli anni Novanta era uno degli studi di registrazione più prestigiosi e in voga nell’ambiente milanese, lavoro che gli permette di girare tutta l’Italia collaborando con gli artisti più in vista e più dotati del panorama nazionale. Il suo interesse però è da subito rivolto principalmente alle band.
Nel 1999 approda alla nota etichetta discografica Universal, dove in un primo tempo ricopre il ruolo di A&R (Artiste & Repertoire) manager, mentre in seguito è passato alla direzione Publishing, ruolo che ricopre tuttora. In questa sua nuova carica, tra i compiti che deve svolgere principalmente ci sono il riconoscimento delle royalties agli autori, e quindi una stretta collaborazione con la Siae anche ai fini della lotta alla pirateria discografica. Si occupa inoltre della gestione amministrativa e uno dei suoi compiti più interessanti consiste nel far incontrare interpreti e autori, riuscendo così a sposare voci e testi. Il suo interesse principale è sempre quello di riuscire a trovare artisti giovani e capaci di poter entrare a far parte della scuderia della Universal: per questo ha accettato anche di partecipare come docente alla trasmissione Amici, cosa che gli consente di seguire da vicino ragazzi sicuramente dotati di qualità e possibilità di crescita in campo musicale.
Bonoldi fa parte del gruppo docente capitanato da Miguel Bosè della squadra blu: insieme a lui ci sono Rudi Zerdi, Garrison Rochelle e Kleidi Kadiu. Bonoldi ha le idee molto chiare rispetto a quello che pretenderà dai ragazzi: per lui non è infatti sufficiente che abbiano una bella voce, ma che sappiano soprattutto esprimere personalità e quel qualcosa in più che permetta loro di distinguersi dagli altri. Per questo dice che li stimolerà anche con provocazioni, al fine di spingerli a osare, andando oltre i loro stessi limiti.