Ieri sera, sabato 18 aprile 2015, su Rai 3 è andata in onda una nuova puntata di Che fuori tempo che fa, il talk condotto da Fazio e Gramellini. Ecco che cosa è successo, gli ospiti e le discussioni: Fazio presenta Gino Castaldo ed Ernesto Assante, due noti critici musicali, che iniziano a parlare di una band storica del rock, i Rolling Stones, spiegando il grandioso successo di Brown Sugar, loro successo del 1971. Partono tre clip audio, di Brown Sugar appunto, ma anche di altre due hit degli Stone, Satisfaction e Time is on my side. Al tempo fecero scalpore alcune frasi, come io sono il diavolo, e il loro successo li portò a riempire Hyde Park, offrendo una performance che è rimasta nella storia della musica. Era però molto difficile trovare la loro musica nei negozi, mentre oggi è tutto diverso, dal momento che molti album sono stati anche ristampati, vedasi Sticky fingers. Si passa a parlare della mostra attualmente in corso a Palazzo Chiablese, e che durerà fino al 30 agosto. E’ dedicata a Tamara de Lampicka, nota artista polacca. Ancora una volta c’è Levante in collegamento dalla mostra, che canta Vita, brando esaltato da Morandi e Dalla. Fazio para del film di Veltroni, sostenendo che a guardarlo ci si ricorda della propria infanzia, e di come il passaggio alla vita adulta sia quasi sempre corrispettivo del diventare degli stronzi. Lo scopo di ognuno di noi dovrebbe essere quello di conservare lo sguardo dei bambini.
Parla di suo figlio, che quest’oggi gli ha detto di non voler far nulla. Lui ha iniziato a invidiare il tempo vuoto dei piccoli, e quando alla sera gli ha spiegato d’aver trovato molti usi per un semplice elastico, la cosa ha lasciato il conduttore basito, perché si è reso conto del modo radicalmente diverso di ragionare. Ecco Gramellini e il suo commento alle sette notizie più importanti della settimana. Si parte dal padre di Orbassano, che è scappato col figlio neonato. Si parla soprattutto della madre, che ha ringraziato i carabinieri per aver riportato il piccolo ma anche il padre, ritenuto buono, poiché i suoi gesti sono stati guidati dal timore di perdere il piccolo. Collegamento romano in casa Venditti, dove Antonello fa sfoggio della propria sala di registrazione privata e inizia a cantare Ci vorrebbe un amico. Parla di Tortuga, il suo nuovo album e dice che il nome è quello del bar che frequentava da ragazzo. L’argomento principe è se stesso in versione bambino. Dice che vorrebbe continuare a fare questo lavoro fin quando riuscirà a scrivere canzoni che arrivano al pubblico. Canta ancora, Cosa avevi in mente, e annuncia il concerto all’Olimpico del 5 settembre. Collegamento, finto, con la Cristoforetti, che viene imitata da Lucia Ocone.
La clip però è vecchiotta, poichè andata in onda a Quelli che il calcio. E’ il momento però del tweet all’astronauta, alla quale viene chiesto se preferisca il pesto con aglio o senza, e soprattutto di cosa si ride nello spazio. Torna Gramellini, che parla del video di un bambino che piange al funerale del pesce rosso, lasciato andare nel water. Non appena il pesce sparisce, il piccolo è inconsolabile. Foto d’annata con Gramellini e Fazio da piccoli, per poi far spazio a Veltroni, che presenta I bambini sanno. Lui dice che preferisce la presentazione da regista che come ex politico. Parla dei piccoli e dice che loro hanno un modo diverso d’approciarsi al mondo. Un arcobaleno rappresenta per loro il diverso e sono vita allo stato puro. Gramellini parla dell’Indesit, che ha chiuso due aziende, lasciando in strada 1.350 persone.
Lui è per il modello tedesco, che permette a chi perde il proprio posto di lavoro di riqualificarsi, immettendosi nuovamente nel circuito lavorativo, perché restare a casa senza poter essere produttivo e poter sfamare la propria famiglia è qualcosa che lede alla dignità umana. Quarta notizia della settimana, ovvero la smentita di Berlusconi sull’insofferenza verso Dudù e Dudina, i due cagnolini che girano per Arcore. Si passa poi ai continui litigi del PD, ma Veltroni, ancora in studio, non ha intenzione di metter bocca in questa delicata vicenda. Si parla di Napoli e delle code incredibili al di fuori del Tribunale, scaturite dai controlli severi all’ingresso. Il problema però è che tornerà tutto come prima in pochi giorni, dimenticandoci della strage di Milano. La Boldrini non vuol vedere la scritta Dux sull’obelisco di Mussolini. Gramellini però non concorda, perché vorrebbe dire cancellare comunque 20 anni di storia italiana.
Lo sport regala molti argomenti pessimi questa settimana, e così si passa a parlare di Varese, che non ha giocato contro l’Avellino perché dei teppisti tifosi hanno protestato nella notte prendendo a picconate il campo e segando le porte. Gramellini la vede come metafora dell’Italia intera. In studio Teo Teocoli, che è già stato all’Expo milanese. Dice che nessuno fa il tifo per l’Expo, mentre tutti fanno scommesse sul fatto che si possa completare in tempo o meno. Lui è stato inviato lì dal programma e promette di tornarvi quando sarà aperto, diciamo verso novembre. La Cristiforetti risponde che preferisce il pesto all’aglio, e fa partire una barzelletta, con un russo, un’italiana e un americano chiusi in una stanza, con tanto di selfie spaziale. Si chiude con l’editoriale di Gramellini, che parla delle 12 persone gettate in acqua da un gommone che provava a raggiungere la Sicilia, scappando dalla Libia.
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