La cantante Amara (nome d’arte di Enrica Mineo), rivelazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo, sarà protagonista nell’evento benefico “Con il cuore, nel nome di Francesco” e prima di salire per la prima volta sul palco di Assisi ha rilasciato un’intervista, disponibile sul sito ufficiale dell’organo di stampa della Basilica di San Francesco d’Assisi. La cantante ha sottolineato il valore della solidarietà, “il gesto più nobile che Dio ci insegna ogni giorno”, un valore che non è mai mutato nel tempo e mai muterà, lanciando un appello agli italiani per l’invio dell’Sms solidale al 45505, con cui sarà possibile aiutare i profughi cristiani provenienti da Iraq e Giordania, perseguitate dall’Isis, e gli italiani in difficoltà economica, quotidianamente aiutati dalle Caritas francescani di Milano, Napoli e Roma. A precisa domanda su San Francesco d’Assisi, la cantante ha associato il santo al rock, in virtù delle sue idee rivoluzionarie, in un periodo storico meno aperto ai cambiamenti rispetto a quello attuale.
Anche Amara, nome d’arte di Enrica Mineo, è stata chiamata ad esibirsi nel corso della tredicesima edizione di Con il cuore, nel nome di Francesco, l’atteso evento che sarà condotto da Carlo Conti su Rai Uno, con un cast di grande rilievo. Per la cantante toscana si tratta di una grande occasione per implementare la sua fresca notorietà, derivante dalla sua inclusione nelle otto nuove proposte dell’ultima edizione Festival di Sanremo. Ora la partecipazione all’evento di Rai Uno può essere per lei un’ulteriore occasione per incrementare la notevole popolarità consegnatale da Sanremo e mettere in mostra ancora una volta le notevoli doti vocali e la voce graffiante che le hanno procurato consensi e fans nel corso della kermesse ligure. Ma conosciamo meglio la giovane cantante.
Nata a Prato nel giugno del 1984, Amara ha iniziato sin da piccola a mettere in mostra doti vocali di grande rilievo, che l’hanno spinta a lavorare con grande costanza al fine di cercare non solo di preservarle, ma anche di coltivarle e affinarle.All’età di quattordici anni ha quindi iniziato ad esibirsi in locali pubblici e eventi di rilievo locale, esperienza che l’ha spinta a pensare di poter fare proprio della voce il proprio mezzo di sostentamento. Fedele a questa impostazione, nel 2005 si è presentata alle selezioni per l’edizione annuale di Amici, il talent show ideato e condotto da Maria De Filippi per Mediaset, arrivando anche al serale, senza però riuscire ad arrivare sino in fondo.Nel 2008 ha poi tentato di nuovo la fortuna, provando stavolta con Sanremolab. Ci sono volute ben quattro partecipazioni alla manifestazione per riuscire infine a coronare il suo grande sogno. Una tenacia che non l’ha mai abbandonata, spingendola a superare ogni resistenza, preziosa soprattutto in un mondo come quello dello spettacolo, che vede una concorrenza micidiale proprio per effetto della rivoluzione innescata dai talent show.Oltre ai tentativi in questione, però, Amara ha percorso nello stesso arco di tempo altre strade, come quella che l’ha portata a trionfare nel Premio Lunezia e ad essere prescelta nel Cet, il centro di perfezionamento concepito da Mogol proprio per dare una opportunità a giovani particolarmente meritevoli. Nel corso del 2011 ha anche partecipato a Donne incanto, manifestazione che le ha regalato l’opportunità di lavorare fianco a fianco con personaggi ormai affermati come Noemi e Anna Oxa. Alla fine dell’anno ha inoltre preso parte a Concerto di Natale, ove ha potuto collaborare con Antonella Ruggiero. Esperienze di rileivo e che hanno fatto da preludio alla sua prima prova discografica, il singolo Maledetta me, uscito nel corso del 2012. Infine all’inizio di quest’anno ha finalmente potuto coronare il suo sogno, quello di partecipare alla rassegna canora sanremese. Sulle tavole dello storico Teatro Ariston ha portato un brano, Credo, scritto da lei e che ha favorevolmente impressionato pubblico e critica.Da poco è uscito il suo primo lavoro in studio, Donna libera, un disco in cui ha spaziato attraverso vari generi, tra cui pop, reggae e rock, una sorta di diario musicale in cui ha riversato le esperienze dell’ultimo quinquennio.Tra i suoi riferimenti musicali, non esita ad indicare Vasco Rossi, Lucio Dalla, Mia Martini, Roberto Vecchioni e Gabriella Ferri, oltre a Ivano Fossati. Il suo grande obiettivo artistico è invece quello di potersi prima o poi esibire nello stadio di San Siro.Nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha anche svelato il motivo per cui non si separa mai dal turbante, ritenuto da lei non solo un modo per tenere al caldo la testa, ma un vero e proprio amuleto.Ha inoltre ricordato che prima di arrivare a Sanremo ha fatto di tutto per procurarsi da vivere e continuare a perseguire la sua ambizione di cantare. Tra le professioni da lei abbracciate in questo lasso di tempo, ci sono quello di vivaista, artigiana e cameriera. In particolare le è però piaciuto fare proprio il primo mestiere, che le ha consentito di vivere a contatto con la natura, da lei considerata una vera e propria fonte di ispirazione artistica.Il suo curioso nome d’arte deriva dal fatto che la ragazza pratese ha ormai deciso di accettare la presenza di una parte di sé incline al pessimismo e all’amarezza. Una parte che però nel corso degli anni ha saputo trasformare in una eccellente arma difensiva, una sorta di salvagente contro i colpi bassi della sorte. Va ricordato che Amara ha deciso in precedenza di ritirarsi per un paio d’anni dalle scene, in modo da interrogarsi sul modo migliore di portare avanti il suo sogno di diventare una cantante professionista. Una pausa di riflessione al termine della quale ha mutato il suo atteggiamento, capendo che il suo mancato successo non dipendeva da fattori esterni, ma dalle sue mancanze, cui occorreva porre rimedio. Una riflessione molto approfondita che l’ha peraltro spinta a mettere in discussione le sue radici cattoliche e ad abbracciare il buddismo, del quale predilige in particolare il richiamo all’amore universale. La buona prestazione sanremese ne ha fatto una piccola celebrità e dato linfa ad una carriera che sembra finalmente in fase di decollo, ad un’età in cui molti altri hanno già deciso di dedicare i propri sforzi ad altre attività. Il suo motto è credere in tutto quello che fa, senza il quale probabilmente anche lei avrebbe abbandonato ogni velleità, soprattutto di fronte ai tanti rifiuti riportati nel corso degli anni.