La puntata di Voyager – Ai confini della conoscenza andata in onda lunedì 20 luglio 2015 su Rai 2 è interamente dedicata alla Grecia: dove ebbero origine la nostra cultura, le nostre istituzioni democratiche. Ovunque si vada in Grecia ci si immerge in un’atmosfera che oscilla continuamente tra mito e storia. Così si può passeggiare su una spiaggia e trovare reperti di anfore antiche, cocci di vasi di 5000 anni fa. la spiaggia antistante la città sommersa di Pavlopetri, scoperta solo nel 1967 dall’oceanografo inglese Nick Flemming. Il conduttore si immerge per portarci a visitare il sito archeologico, del quale ci viene mostrata una pianta in 3D, era una popolosa città che misteriosamente finì sommersa.
Quale fu la causa della sua scomparsa? Un evento drammatico, come quello che distrusse Thera? Probabilmente no, furono invece una serie di terremoti successivi, che lentamente la fecero scivolare in mare. Eventi sismici di cui si leggono ancora tracce nelle rocce. Non fu quindi un cataclisma come quello avvenuto migliaia di anni dopo a Thera, meglio conosciuta come Santorini, dove il vulcano esplose letteralmente, causando uno tsunami di immani proporzioni che portò morte e distruzione in tutto il Mediterraneo, modificando il clima in Europa per decenni: era il 1627 a.C. Dopo questo primo servizio ci si inoltra tra le viscere della terra, nelle spettacolari grotte di Diros, una necropoli risalente a 6000 anni fa, scoperta solo nel 1958, ma chiusa al pubblico dopo soli 15 anni, poichè molti visitatori ne trafugavano i reperti.
Un percorso di 300 metri che è una vera e propria strada verso l’aldilà: nella sala finale, alta 18 metri venivano buttati i vasi contenenti i resti dei defunti, per liberare l’anima dei morti. Si trovano tantissimi resti di vasi preziosi, riccamente dipinti; è un luogo dove la natura si fonde con il divino: le immagini finali del fiume sotterraneo, che scorre tra gli anfratti, non possono non far venire in mente lo Stige e l’Inferno dantesco. Si cambia atmosfera, altro ritrovamento avvenuto quasi per caso, grazie a cercatori di spugne che immergendosi, siamo nel 1900, ritrovarono i resti di una nave affondata nel primo secolo a.C: statue, anfore e una scatola con strani ingranaggi. Le indagini successive riveleranno che è un oggetto molto complesso e sofisticato, potrebbe essere opera di Archimede: un meccanismo che riproduce i movimenti del sole, della luna, dei pianeti principali, prevedendo le eclissi e addirittura riproducendo il moto retrogrado dei pianeti. Come riuscirono a costruirlo resta un mistero, a cosa servisse pure.
Ma di misteri ce ne sono tanti: come costruirono le ciclopiche mura che circondano tante città, tagliate in modo da incastrarsi perfettamente le une con le altre? Come fecero ad erigere nel 438 a.C. un’opera monumentale quale il Partenone, rispettando perfettamente le proporzioni Auree? Tra storia, religione e miti la trasmissione continua e il conduttore si sposta a Maratona, per ricordarci l’avventura di Filippide: tutti la conoscono, ma non tutti sanno che prima della corsa tra Atene e Maratona, l’atleta percorse in tre giorni per ben due volte la strada tra Atene e Sparta di 237 Km. Dopo il racconto della storia dei giochi Olimpici, un altro mito: quello di Europa e dei suoi fratelli se ne andarono in tutto il continente, che da lei prese il nome, a cercarla. nel mondo antico che affondano le radici del nostro presente.
Come è da un’antica idea nata nel 600 a.C. che venne realizzato quasi 2500 anni dopo lo stretto di Corinto. Si passa quindi a Delfi, per parlare del famoso oracolo al quale si rivolgevano potenti e gente semplice, portando doni preziosi. La spiegazione della trance della Pitia è originale: sotto il tempio passerebbero due faglie, ora inattive, dalle quali uscivano gas, tra cui l’etilene che provoca stati di allucinazione e convulsioni. Sicuramente dietro la sacerdotessa si nascondeva il potere immenso dei sacerdoti che interpretavano bene la potenza della conoscenza, al punto che avevano una fitta rete di informatori in tutta la Grecia, e non solo, per essere aggiornati sugli ultimi avvenimenti. Verso la fine della trasmissione si parla di Omero, con una teoria affascinante e ancora sconosciuta ai più: Omero e i Greci erano popoli che migrarono dal nord, addirittura dalla fredda Norvegia.
Questa ipotesi elaborata da Felice Vinci, si basa sulla descrizione dei paesaggi omerici che assomigliano poco a quelli mediterranei, rispecchiano di più la natura scandinava. Ma non solo, anche l’analisi dei toponimi trova molti riscontri, il più significativo quello della città di Toja, vicino a Helsinki. Numerose le somiglianze tra mitologia, lo stesso Ulisse potrebbe richiamare il nordico Odino; oppure i Feaci, mai identificati tra i popoli mediterranei, che troverebbero corrispondenza con una popolazione vissuta tra i fiordi. La lunga durata delle battaglie, più collocabile in un lungo giorno estivo nordico che in quello greco. Insomma una serie di indizi, che hanno fatto sì che questa teoria, considerata strampalata all’inizio, venga ora presa in considerazione e affrontata criticamente da studiosi in tutto il mondo. Ultimo servizio sulle meteore: monasteri incastonati in cima ai monti, sospesi in cielo, proprio come il significato della parola meteore.
Quasi irraggiungibili rifugi per i monaci perseguitati dagli Ottomani. I monaci utilizzavano traballanti scale a pioli, oppure pericolosi “ascensori” fatti di corde e di ceste. Dei 24 originali 6 sono ancora attivi e resi più raggiungibili da sentieri e scalinate. Il saluto finale è da Atene: in tanti, 1.422.000 spettatori, hanno seguito la puntata che ci ha parlato della Grecia in quella che è la sua splendida essenza più profonda: culla della conoscenza e della democrazia.
Replica Voyager – Ai confini della conoscenza, riassunto puntata 20 luglio 2015: ecco come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata di Voyager – Ai confini della conoscenza dedicata alle meraviglie della Grecia grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.