Tra poco su La 7 il celebre film ‘La parola ai giurati’, un capolavoro Sidney Lumet interpretato da Henry Fonda. La storia parla di un gruppo di giurati che, al termine di un lungo processo, vengono chiamati a decidere sulla colpevolezza di un mulatto accusao di un efferato omicidio. Vero protagonista è Davis, un buon uomo che si ostina a dichiararsi a favore dell’imputato, rendendo chiaro ai propri colleghi che lo ritengono colpevole solamente per il colore della sua pelle. Il film è un remake di una pellicola girata per la TV che riscosse tanto successo da generare l’idea di farne una per il grande schermo. Ecco il trailer del film.
Il film La parola ai giurati, in onda questa sera su La7, segna l’esordio come regista di Sidney Lumet nel mondo del cinema. Nonostante la critica si fosse espressa favorevolmente, il film non ottenne gli incassi sperati. La pellicola si è guadagnata molte nomination al Premio Oscar e al Golden Globe edizione 1958. Nel 1997 il regista William Friedkin ha riadattato il film “La parola ai giurati” creando un remake per la televisione in cui hanno recitato Jack Lemmon e Courtney B. Vance.
Il film La parola ai giurati, in onda stasera 19 agosto 2015 su La7, è una pellicola di genere drammatico prodotta negli Stati Uniti nel 1957, con la regia di Sidney Lumet. Il titolo originale del film è “12 Angry Men”. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Reginald Rose. Fanno parte del cast Henry Fonda, Martin Balsam, John Fiedler, Lee J. Cobb. La visione del film dura circa un’ora e trentacinque minuti. Vediamo la trama della pellicola: un uomo viene assassinato, della sua morte viene accusato proprio suo figlio. La legislazione vigente in America richiede che alla fine di un processo ci sia un verdetto unanime, in caso contrario il processo si ripete. La giuria, composta da dodici giurati, sa bene che un verdetto che esprimesse la colpevolezza dell’imputato avrebbe come conseguenza la condanna a morte attraverso la sedia elettrica. Non è contemplata alcuna richiesta di grazia.
A processo terminato, i giurati sono invitati a riunirsi in una stanza per discutere del caso. E’ difficile raggiungere subito un responso, i giurati si conoscono appena, scambiano qualche parola e si passa alla votazione preliminare. Dalla prima consultazione risultano undici voti a favore della colpevolezza del ragazzo e soltanto uno, il giurato contrassegnato dal numero otto, si esprime per la “non colpevolezza”. L’unico parere discordante non nasce dalla certezza che il ragazzo sia innocente ma dal dubbio che sia veramente colpevole. Il gruppo degli undici giurati non capiscono la perplessità del giurato 8 (Henry Fonda), che ribadisce l’importanza della loro decisione e del diritto dell’imputato di essere giudicato in maniera approfondita e non in modo sommario e affrettato. Si ricominciano ad analizzare le fasi del processo e le prove a carico, prestando particolare attenzione al coltello utilizzato per compiere il delitto.
Inoltre si discute circa l’attendibilità dei testimoni a carico chiamati a deporre. Via via che si va avanti, i giurati tutti si rendono conto che effettivamente il processo si è svolto in modo superficiale e ammettono che lo stesso avvocato della difesa ha sottovalutato molti aspetti importanti e determinanti che potevano portare all’assoluzione dell’imputato. Più il tempo passa, più aumenta il numero dei giurati a favore del voto di assoluzione. Alla fine anche l’ultimo giurato si convince dell’innocenza del giovane ed esprime il voto di “non colpevole”. Il verdetto è unanime, la giuria può lasciare finalmente la stanza e l’imputato viene assolto.