Nella doppiaggio italiano del film L’Odissea, proposto oggi su Italia 1 nel pomeriggio, le divinità vengono chiamate sia col nome greco che romano, mentre queste sarebbero dovute esser nominate solo col nome greco, come ad esempio Zeus, padre degli dei, che in alcune occasioni viene chiamato Giove. Come si può leggere sul sito specializzato bloopers.it, all’inizio del film, nella scena in cui Zeus parla con Minerva, il mantello del dio risposta sulla schiena e sulla spalla, ma senza alcun movimento. Inoltre, quando Ulisse uccide il procio, si vede che è un pupazzo trapassato da una freccia.
L’Odissea, ovvero The Odyssey, è una pellicola che segue fedelmente i passaggi fondamentali contenuti nel poema epico di Omero: a dirigere la pellicola, datata 1997, è Andrej Koncalovskij, che scelse Armand Assante per il ruolo di Ulisse mentre Greta Scacchi per quello di Penelope. Il film sarà trasmesso oggi, domenica 10 gennaio 2016, sul piccolo schermo di Italia 1 dalle 13.55 circa: vediamo la trama. Ulisse, il famoso guerriero della Grecia, decide di abbandonare moglie e figlio per poter prendere parte alla guerra contro la città di Troia. La battaglia, che inizialmente doveva durare poco meno di un anno, si trasforma in un confronto duro e ricco di perdite da entrambi i lati: i greci inoltre si trovano contro alcune divinità, che cercano di aiutare i troiani nella guerra. Giunti ad una fase di stallo, Ulisse decide di utilizzare il suo ingegno per poter sconfiggere gli agguerriti nemici: egli fa costruire un grosso cavallo in legno con tanto di porta nella zona della pancia.
Al suo interno si nasconderanno proprio i greci, con la speranza che i troiani abbocchino alla trappola studiata dallo stesso Ulisse: una notte, i guerrieri troiani, non vedendo i greci ma solo il cavallo, pensano di aver vinto la guerra e di esser stati premiati dalle divinità con quel dono. Una volta che il cavallo viene portato all’interno della città, gli attacchi dei greci distruggono completamente la città di Troia, che viene rasa al suolo dai prodi guerrieri della Grecia. Ulisse, assieme ai suoi compagni, si prepara a fare rientro in patria, ovvero ad Itaca, ma il prode guerriero commette l’errore di sostenere che, il merito della vittoria, spetta solo a lui. Poseidone, offeso per tale affermazione, decide di far intraprendere un lungo viaggio ad Ulisse, con prima fermata la terra dei Ciclopi, ovvero grossi uomini carnivori dotati di un occhio solo posto al centro della fronte. Affamati, Ulisse e compagni si nascondono in una grotta, che risulta essere la casa di Polifemo, figlio di Poseidone: il ciclope, dopo aver portato nella caverna le sue pecore, uccide diversi uomini di Ulisse e li divora senza alcuna pietà.
Il Ciclope verrà ingannato da Ulisse, che gli dirà di chiamarsi Nessuno: dopo averlo fatto ubriacare, con un tizzone ardente Ulisse priva della vista Polifemo, che aprendo la grotta permette alle sue prede di scappare. Polifemo, sostenendo che Nessuno lo ha accecato, non viene soccorso dai suoi fratelli, ma Poseidone, ancor più offeso da Ulisse, lo fa viaggiare verso l’isola della maga Circe, che trasforma in porci alcuni suoi compagni. Dopo aver superato anche questa prova, il condottiero viene informato da Tiresia, che per tornare a casa dovrà superare le isole di Scilla e Cariddi, dove vi sono le sirene. Dopo essersi fatto legare all’albero maestro dell’imbarcazione, ed aver salvato alcuni suoi compagni, Ulisse riesce a tornare a casa sua, dove il cane, dopo averlo riconosciuto, perde la vita per la vecchiaia. Ulisse, che scopre che sua moglie prenderà un nuovo marito non appena terminerà di tessere la sua tela, che la notte viene prontamente disfatta, propone una sfida ai pretendenti della moglie: chi centrerà un bersaglio con l’arco potrà sposarla. Ovviamente, nessuno di loro riesce a superare tale prova, tranne che Ulisse il quale, dopo aver dimostrato le sue abilità ed aver rivelato la sua identità, uccide tutti i pretendenti della moglie che si cibavano e sperperavano i suoi averi, per poi ricongiungersi con sua moglie.