Tornano stasera su Rai Tre le inchieste di Presadiretta. Questa puntata dle programma condotto da Riccardo Iacona si aprirà con “Il tabù del sesso”, un’inchiesta che ci farà un viaggio attraverso le abitudini sessuali degli adolescenti tra bullismo e discriminazioni. In “Acqua il referendum tradito” si farà invece il punto sulla questione acqua dopo la consultazione popolare che 4 anni fa stabilì dovesse rimanere pubblica. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere Presadiretta su Rai Tre, potrete seguire il programma anche in diretta streaming sul sito di Rai.tv, cliccando qui.
Riccardo Iacona, stasera domenica 31 gennaio 2016, presenterà nel corso della puntata di Presadiretta in onda su Rai 3 anche l’inchiesta dal titolo “Acqua, il referendum tradito”, che si occupa appunto della decisione presa nel 2011 da milioni di italiani e dei cambiamenti che ha comportato (o meno) sul territorio italiano. In particolare, si porterà ad esempio la città di Napoli, dove l’acqua è gestita come cosa pubblica e i costi sono stati abbattuti notevolmente, al contrario degli utili che invece sono saliti. In un’intervista esclusiva rilasciata a lifegate.it l’inviato che se n’è occupato, Alessandro Macina, spiega che “la scelta di Napoli è una scelta piuttosto unica nel panorama italiano, sebbene sia anche quello che rispetta di più lo spirito del referendum del 2011. Napoli, infatti, è l’unica grande città italiana che ha scelto di trasformare la vecchia società per azioni in un’azienda interamente pubblica, un’azienda speciale al 100% del Comune di Napoli. È questa la grande trasformazione, non essere una società per azioni significa non avere azionisti, non distribuire dividendi, in una parola: non essere orientati al guadagno”.
Per colpa del cyber-bullismo a sfondo sessuale i ragazzi si uccidono: sono queste le prima parole che sentiamo nel video promo della puntata di Presadiretta condotta stasera, domenica 31 gennaio 2016, da Riccardo Iacona sul piccolo schermo di Rai 3. Negli altri Paesi d’Europa a scuola è previsto un corso di educazione sessuale e all’affettività, e in Italia? Sarà principalmente di questo che si occuperà la prima inchiesta portata all’attenzione del pubblico oggi, ma a seguire – come si può sentire ancora dalle immagini di anticipazione – ci si occuperà anche del referendum sull’acqua pubblica che gli italiani sono stati chiamati a votare nel 2011. Chi fine ha fatto? Clicca qui per vedere il video promo della puntata di Presadiretta del 31 gennaio 2016 dalla pagina Facebook ufficiale del programma.
Riccardo Iacona è pronto a tornare sul piccolo schermo di Rai 3 stasera, domenica 31 gennaio 2016, con una nuova puntata di Presadiretta che prenderà il via alle 21.45: saranno due le inchieste portate all’attenzione del pubblico oggi, e si intitolano rispettivamente “Il Tabù del Sesso” e “Acqua il Referendum tradito”. Andiamo a vedere di che cosa tratteranno esattamente.
La prima inchiesta presentata da Riccardo Iacona stasera a Presadiretta si intitola “Il Tabù del Sesso”, un vero e proprio viaggio durante il quale si esplorerà il rapporto che gli adolescenti italiano hanno con il sesso e l’affettività. Verranno portate all’attenzione del pubblico testimonianze di parenti di ragazzi vittime di bullismo e di cyber bullismo, e insieme ad essere verranno interpretati anche esperti, come gli psicologi, che cercheranno di spiegare questo fenomeno. Come l’educazione sessuale nel nostro Paese? Per approfondire la questione, le telecamere di Presadiretta hanno viaggiato fino in Olanda e in Germania, dove l’educazione sessuale è materia obbligatoria a scuola. L’Olanda, per esempio, è il paese europeo dove l’età media del primo rapporto si aggira intorno ai 17 anni e dove la percentuale di gravidanze tra gli adolescenti è la più bassa del continente.
La seconda inchiesta che verrà presentata nel corso della puntata di Presadiretta di oggi, 31 gennaio, prende il titolo di “Acqua il Referendum tradito”. Iacona e tutta la trasmissione cercheranno di capire come mai l’acqua sia ancora affidata al mercato, e non siano state create legge apposite, dopo il referendum del 2011 dove milioni di italiani hanno votato perché rimanesse pubblica. Presadiretta è stata in Sicilia, dove una legge è stata creata, ma ancora sembra tutto come un tempo. Napoli, invece, a differenza di quasi tutto il resto della Campania, è una delle poche città in cui la gestione dell’acqua è diventata un affare esclusivamente pubblico: l’azienda è riuscita a chiudere, nonostante le tariffe imposte siano bassissime, con oltre 8 milioni di guadagno.