E’ candidato agli Oscar del Cile Neruda, il film che esce oggi al cinema. La pellicola dedicata al poeta è firmata dal regista Pablo Larrain. Racconta, come sottolinea Tv Sorrisi e Canzoni, Pablo Neruda “politico” ma non è una biografia del poeta: questo è stato infatti definito un film “antibiopic”. Ed è proprio il regista cileno – già autore di “Tony Manero” e “No” – a spiegare il motivo di questa scelta. Pablo Larrain sottolinea infatti che “non ci si è assunti il compito di fare un ritratto del poeta che fosse totalmente serio. Piuttosto abbiamo deciso di costruire un film mettendo assieme elementi inventati e giocosi. In questo modo il pubblico potrà librarsi assieme a lui nella sua poesia, nelle sua memoria, e nella sua ideologia comunista tipica della guerra fredda”.
Il 13 ottobre 2016 uscirà, in prima visione nelle sale cinematografiche italiane, il film dedicato al celebre poeta Neruda. Si tratta di una pellicola biografica/drammatica in cui viene raccontato come il poeta Pablo Neruda fosse contro le idee del governo e come, per tale motivo, divenne il principale ricercato. Troveremo l’attore Luis Gnecco, nei panni di del poeta Pablo Neruda, il quale sarà affiancato da Gael Garcia Bernal nel ruolo di Oscar Peluchoneau. Nel cast vi è anche Jaime Vadell, che interpreta Jorge Alessandri, Marcelo Alonso nel ruolo di Pepe Rodriguez, Mercedes Moràn, Michael Silva, Pablo Derqui, Hervé Shneid e Guillermo Calderon.
L’inizio delle vicende narrate risale al 1948, ovvero il periodo in cui in Cile dilagava la guerra fredda. Il Governo prende la decisione di seguire la politica adottata dagli Stati Uniti d’America, condannando il comunismo alla clandestinità. Neruda, poeta, senatore e maggiore esponente dell’arte in tutto il paese, si oppone fortemente a tale scelta ed accusa il governo di alto tradimento, ai danni del partito comunista. Per questa ragione viene ricercato, ai fini dell’arresto, dall’ispettore di polizia Oscar Peluchoneau. Il poeta tenta di fuggire con la moglie, preferendo l’esilio al carcere, nonostante debba affrontare la polizia che lo ritiene un fuggiasco da catturare ad ogni costo. Da questo periodo di esilio, il poeta trae ispirazione scrivendo “Canto General”. Neruda è fermamente convinto che la situazione da lui vissuta possa contribuire a renderlo celebre, oltre che un simbolo universale di libertà.
Durante un’intervista il regista Pablo Larraìn ha affermato che, inizialmente, era molto spaventato all’idea di girare questo film. Questo perché il carattere del poeta aveva molte sfaccettature, così come molteplici erano le passioni di quest’ultimo. Larraìn si è documentato molto su Neruda, prima di iniziare a girare la pellicola, prendendo in considerazione molte biografie e anche un autobiografia. Il regista sentiva questa responsabilità sulle spalle, non solo per la fama di cui il poeta e senatore godeva, e gode tutt’ora, in territorio cileno ed in tutto il mondo. Larraìn infatti percepiva Neruda come un marchio sulla pelle, una sorta di ombra che lo accompagnava ovunque andasse. La sua preoccupazione era legata a questo e per tale motivo decise di non raccontare, nel dettaglio, tutti gli aspetti della sua vita e della sua personalità ma solo qualche sfaccettatura. La sua speranza era di omaggiare Neruda realizzando un’opera poetica che quest’ultimo potesse, in qualche modo, apprezzare.