“Io Ci Sono” è la docufiction sulla terribile storia di Lucia Annibali, avvocato sfigurato con l’acido il 16 aprile 2013 dal suo ex fidanzato Luca Varani. L’orrore tranquillo di provincia traspare dalla storia di una donna vessata proprio da un avvocato come lei, che dovrebbe garanture la legge e la giustizia. Lucia, nel periodo delle persecuzioni, ammette lucidamente con le amiche l’incapacità di allontanarsi dalla fonte delle sue sofferenze, intercettando la profonda dipendenza femminile da ciò che a volte nuoce, incluso un uomo violento e bipolare. Il pubblico ha recepito la fiction di Raiuno come “dolorosa” e “necessaria”, soprattutto per gli uomini che possono utilizzare il veicolo del media televisivo per immedesimarsi ed empatizzare con la figura di Lucia, parte totalmente lesa per colpa maschile. Peccato, come nota qualcuno su Twitter, che ci fosse in contemporanea anche la partita Siviglia-Juventus, che probabilmente ha distolto l’attenzione di parecchi uomini italiani.
“Io Ci Sono” è divisa in due parti. Nella prima si racconta la storia tra i due avvocati, nata per caso tra un parcheggio e un’aula di tribunale e sfociata in un autentico inferno per Lucia, prima ingannata e poi stalkerata dall’uomo che credeva essere la sua anima gemella e che invece, a sua insaputa, faceva uso di cocaina e viveva con un’altra donna. La seconda parte invece racconta la “morte” e “rinascita” del volto di Lucia, sfigurata crudelmente con l’acido ma poi ricostruita lentamente e faticosamente, grazie a un’equipe di medici specializzati. Il risorgere della protagonista coincide simbolicamente con la spirale discendente dell’antagonista, Luca Varani, che nonostante i vari sotterfugi non riesce a dimostrare la propria innocenza per salvarsi dal carcere. Sarebbe stato meglio che “Io Ci Sono” non fosse mai stata realizzata e che Lucia Annibali non avesse mai subito l’aggressione. Ma è successo e la sua storia, orribile e vergognosa, va davvero raccontata. E l’ha raccontata Raiuno, con delicatezza ed empatia, mettendo in scena la forza e il coraggio di una donna vittoriosa.
(Alice Grisa)