Scopriamo qualche notizia in più sulla pellicola in onda oggi su Rete 4 alle ore 16.50, La maschera di fango. Il film fu distribuito in oltre venti paesi, in alcuni di questi il titolo originario (Springfield Rifle) fu cambiato radicalmente, ad esempio in Belgio il lavoro è conosciuto con il nome di “La missione del comandante Lex”. Le riprese della pellicola sono state compiute quasi interamente in America, per le scene in esterno è stato sfruttato il deserto dell’Arizona, al cui interno la produzione costruì un villaggio con tutti i comfort dell’epoca, da adibire a alloggi del cast. La maschera del Fango riuscì ad avere il favore della critica, esso fu uno dei primi film che trattavano dell’argomento del tradimento all’interno delle truppe nordiste, e per questo ebbe un ottimo successo al box office.
La pellicola in onda oggi su Rete 4 alle 16.50 è un film del 1952, diretto da André De Toth: La maschera di fango è un bel western prodotto in America. Esso vede un cast d’eccezione in cui primeggia Gary Cooper e Phyllis Thaxter, due veri pilasti del genere d’azione americano. La pellicola che ha avuto la produzione della Warner Bros che ha scelto come produttore esecutivo Louis F. Edelman. Veramente importante il cast di doppiatori italiani, la voce dell’attore principale è stata fornita da Emilio Cigoli, conosciuto dai cultori dei western americani per le tante lavorazioni cui ha partecipato, soprattutto nel campo dei film di cowboy (spesso ha doppiato John Wayne e Gregory Peck).
– La trama scorre ripercorrendo le vicissitudini del maggiore Lex Kearny (interpretato da Cooper). L’uomo che presta servizio nell’esercito Nordista ai tempi della guerra dell’unione, è incaricato di scortare una mandria di cavalli indispensabili per permettere la mobilità del suo reggimento. Al maggiore viene assegnato un piccolissimo plotone di soldati, già da questo particolare Kearmy capisce che qualcosa non va per il verso giusto, le sue richieste di una forza di protezione maggiore, si scontrano con gli ordini di un ostico colonnello con il quale ha piu volte duri scontri verbali. Durante il servizio di scorta il gruppo di soldati viene attaccato improvvisamente da una banda di razziatori, intenzionati a rubare tutti i cavalli. Dopo un iniziale resistenza il maggiore, valutando le preponderanti forze nemiche, decide di salvare i suoi uomini e di consegnare senza combattere le cavalcature ai criminali. Il suo atteggiamento lo porterà alla radiazione dall’esercito, essa avverrà con il disonore di non aver combattuto, e soprattutto per questo lascerà l’amaro in bocca al maggiore, che più ci ripensa, più crede di essere stato vittima di un complotto ordito ai suoi danni. Mai domo Kearny articola un piano per riabilitarsi. Grazie alla sua bravura con le armi si infiltra in una banda di razziatori, il suo intento appare chiaro ed è quello di capire chi gli ha teso la trappola che lo ha portato allo scontro con i criminali. L’azione raggiunge il suo intento, il soldato riesce a smascherare il complotto, complotto che vedeva tra i partecipanti l’odiato colonnello. Era lui che passava le informazioni ai malfattori, esse contemplavano l’orario e il percorso che il maggiore avrebbe effettuato, in maniera tale che l’agguato potesse essere preparato nei minimi particolari. Il film pone l’attenzione sull’esasperato senso del dovere, che nella guerra dell’unione i soldati americani, indipendentemente della bandiera sotto cui combattevano, possedevano.