Giorgio Moroder sarà stasera ospite del talent show targato Rai, The Voice of Italy 2016. Il compositore e produttore discografico ha posato in un selfie insieme a uno dei coach, Dolcenera, che poi è stato pubblicato sulla pagina Twitter di quest’ultima. L’uomo ha dimostrato grande carattere e carisma in questa esperienza, riuscendo anche a strappare applausi. Non vediamo l’ora di seguirlo nella messa in onda con la sua grande conoscenza della musica e le sue idee sempre originali. Clicca qui per il selfie insieme a Dolcenera e per i commenti dei follower.
Nella puntata di questa sera, mercoledì 6 aprile 2016, del talent The Voice of Italy 2016 condotto da Federico Russo su Rai 2, sarà presente il noto compositore italiano Giorgio Moroder nelle vesti di ospite e Special Coach del team Dolcenera. In attesa di vederlo all’opera ricordiamo i tratti salienti della sua gloriosa carriera musicale.
Nato a Ortisei, il 26 aprile del 1940, Moroder è ormai considerato da lungo tempo uno dei pezzi da novanta della disco music e dell’elettronica, soprattutto per la forte carica di innovazione che ne distingue le composizioni. Nato all’interno di una famiglia della media borghesia in cui l’arte era da sempre di casa, ha avuto una formazione autodidatta, per poi frequentare la scuola d’arte tra il 1953 e il 1959. Il passo successivo è stato l’iscrizione all’istituto tecnico per geometri presso Bolzano, anche se i suoi interessi avevano già iniziato a concentrarsi sulla musica. A quindici anni ha iniziato a suonare la chitarra e tra il 1959 e il 1966 ha girato il vecchio continente con una serie di gruppi, tra cui l’Happy Trio. Stabilitosi infine a Berlino, alla fine degli anni ’60, ha concentrato i suoi sforzi sulla scrittura di brani per sè e per altri artisti, trovando in tal modo la sua vera strada. Il suo debutto sulla scena artistica è avvenuto nel 1968, quando ha inciso una serie di 45 giri, con il nome prima di Giorgio e quindi di George. Due anni dopo ha poi preso parte al Cantagiro, cantando il brano Looky Looky. Il 1971 lo ha poi visto trasferirsi a Monaco di Baviera, al fine di fondare l’Arabella House, il suo primo studio di registrazione. Nell’anno seguente si è quindi trasferito negli Stati Uniti, in virtù della necessità di promuovere Giorgio, il brano che gli ha permesso di ottenere grande notorietà anche a livello internazionale. La vera svolta è però arrivata quando ha instaurato un rapporto di collaborazione con Donna Summer, sfociato nell’album Lady of the Night. Altro passo molto importante è stato poi quello rappresentato dalla collaborazione con le Munich Machine, il cui brano Get on the Funk Train, fu un vero cavallo di battaglia all’interno delle discoteche, nel 1977. Oltre alla disco music, però, l’artista di Ortisei ha iniziato a coltivare un nuovo spazio, rappresentato dalla colonne sonore cinematografiche. Una scelta premiata dall’Oscar vinto nel 1979 con The Chase, un brano che faceva parte della colonna sonora di Fuga di mezzanotte. Una collaborazione, quella con il cinema, diventata ancora più proficua nel decennio successivo, quando Moroder ha composto le musiche di Top Gun, ricevendo un doppio Oscar. Inoltre ha collaborato a pellicole di grande successo come Flashdance, American Gigolò e Scarface, implementando ulteriormente la sua popolarità. Una fama resa ancora più notevole dalle polemiche seguite alla colonna sonora della riedizione di Metropolis, il celebre film di Fritz Lang. Le sue musiche, di stampo decisamente rock, hanno infatti dato la stura ad un dibattito molto acceso tra fautori e detrattori, con il risultato di far comunque parlare molto di lui. Il 1984 lo ha peraltro visto sugli scudi anche per la composizione delle musiche per i giochi olimpici disputati a Los Angeles, impegno poi rinnovato per l’edizione successiva, tenutasi a Seul quattro anni dopo. Negli anni a seguire la sua fama non è mai venuta meno, come del resto testimoniato dalla partecipazione alla composizione di To Be Number One, il brano composto in occasione dei mondiali di calcio disputati in Italia nel 1990 e a Forever Friends, che ha caratterizzato le Olimpiadi disputate a Pechino nel 2008. Una fama del resto confermata anche dalla sua nomina a Commendatore nel 2005, e dal Grande Ordine al Merito conferitogli dalla Provincia autonoma di Bolzano 5 anni dopo.