Samuel L. Jackson – nel film Miracolo a Sant’Anna in onda stasera su Rai 3 – avrebbe dovuto interpretare il Caporale Hector Negron: ha declinato l’offerta per recitare nel film “La terrazza sul lago”. Anche Naomi Campbell avrebbe dovuto partecipare alla pellicola: la modella, però, per i suoi troppi impegni ha dovuto rinunciare. Per il regista Spike Lee, Miracolo a Sant’Anna è la prova più impegnativa della sua carriera. Per realizzarla si è ispirato a pellicole del neorealismo italiano del calibro di “Ladri di biciclette” e “Roma città aperta”.
Miracolo a Sant’Anna, in onda venerdì 6 maggio su Rai 3, è un film drammatico diretto nel 2008 dal regista Spike Lee. Il cast, invece, si compone di alcuni grandi attori, statunitensi e italiani: Derek Luke, Michael Ealy, Omar Benson Miller, Pierfrancesco Favino, Valentina Cervi, John Turturro, Joseph Gordon-Levitt e Luigi Lo Cascio.
Siamo in un ufficio postale di New York, nel 1983: Hector Negron (Laz Alonso) è un veterano della Seconda Guerra Mondiale di origine portoricana. Lavora come impiegato in questa struttura. Mentre è in servizio riconosce con sorpresa un cliente: estrae la sua pistola (una Luger tedesca) e gli spara in faccia. Indagheranno sull’omicidio Tim Boyle (Joseph Gordon-Levitt) e il Detective Antonio Ricci (John Turturro): perquisendo l’appartamento di Negron, i due scopriranno con grande sorpresa la testa di una statua di marmo. Inoltre, capiranno che il loro inquisito è un eroe di guerra. Interrogato, Negron racconterà loro la sua esperienza fatta durante la Seconda Guerra Mondiale: nel 1944 era in servizio in Italia con la 92ª Divisione Buffalo. Suo compagno d’armi era il sodato Sam Train (Omar Benson Miller): la sua peculiarità era quella di trascinarsi ovunque la testa di una statua di marmo raccolta a Firenze. Altra caratteristica di questo soldato era quella di avere il cuore d’oro: quando incontra Angelo Torancelli (Matteo Sciabordi) un orfano in pericolo di vita, Sam decide di portarlo con sé, in modo tale da salvaguardare la sua sicurezza. Tra i due si viene a creare un legame molto stretto: presto il bambino inizierà a considerare Sam la sua figura genitoriale di riferimento. I soldati americani si troveranno bloccati sull’Appennino tosco-emiliano: qui si mescoleranno con la gente del posto e con i partigiani. I resistenti hanno catturato un disertore tedesco di nome Hans Brundt (Jan Pohl): anche le autorità americane vorrebbero mettere le mani su questo soldato. La situazione, però, è destinata a precipitare: le truppe nazi-fasciste, a causa del tradimento del partigiano Rodolfo (Sergio Albelli) sterminano la popolazione civile con inusitata violenza. Donne e bambini sono caduti sotto la loro mano: si stima che nell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema siano morte più di 500 persone. Rodolfo è l’uomo che Negron riconoscerà quarant’anni dopo a New York. La sua vendetta ha dovuto attendere mezzo secolo per essere consumata. Quando le truppe americane decidono di lasciare la zona, Sam rifiuta di abbandonare il piccolo Angelo, sfidando la corte marziale. Solo quattro soldati resteranno a difendere la popolazione locale: l’unico a sopravvivere sarà Negron. Gli altri moriranno sotto il fuoco nazi-fascista: Angelo affiderà al giovane soldato la testa di marmo, mentre Hector regalerà al bambino il suo rosario. Nella New York degli anni Ottanta, il veterano dovrà essere processato per l’omicidio di Rodolfo. Questa situazione lo porterà a ricongiungersi con Angelo (Luigi Lo Cascio), diventato adulto.