Esce oggi, 9 maggio 2016, al cinema il film ”Paco De Lucia: la Busqueda” un documentario musicale con la regia di Curro Sánchez scritto a quattro mani insieme a Casilda Sánchez. La pellicola arriva a due anni dalla scomparsa di un chitarrista che ha fatto la storia della musica. A dirigerlo è il figlio dell’artista che lo scrive insieme alla madre e moglie di lui. Un mash up di immagini che generano un ritratto performante di un artista non molto conosciuto in Italia ma che merita di essere scoperto. Ai filmini che arrivano dalle sue esibizioni si intercambiano immagini di repertorio con delle vere e proprie interviste realizzate dallo stesso Paco De Lucia. Clicca qui per il video del trailer.
C’è grande interesse per l’imminente uscita al cinema prevista per il 9 maggio 2016 del film-documentario intitolato “Paco De Lucia: la Busqueda“. La pellicola è interamente dedicata al grande chitarrista spagnolo Francisco Sánchez Gómez, noto nel mondo della musica come Paco de Lucía. L’artista è morto nel febbraio dell’anno 2014, all’età di sessantasette anni, in seguito ad un infarto mentre soggiornava in Messico con i suoi familiari. A realizzare il film è stato proprio il figlio dell’artista, Curro Sánchez, in collaborazione con Casilda Varela, sua madre. Anche la regia è di Curro Sánchez. La proiezione della pellicola dura poco più di un’ora e mezza e sarà distribuita dalla Wanted Cinema.
Il film racconta i momenti più salienti della vita del chitarrista spagnolo attraverso gli avvenimenti passati e quelli più recenti, attraverso dichiarazioni ed interviste rilasciate nel tempo dal compianto artista. Non mancano filmati che ripropongono Paco in alcune delle sue più indimenticabili esibizioni e raccolte di documenti. Si rende omaggio anche ai musicisti che hanno ispirato l’estro di Francisco Sánchez come Sabicas, Camaron de la Isla e Al Di Meola. Il viaggio, attraverso le testimonianzedi quanti lo hanno conosciuto e timato, racconta la vita di Paco sin dalla sua infanzia ovvero da quando, a sette anni, decide di prendere in mano la chitarra. Il racconto termina con il ricordo del suo ultimo lavoro discografico, l’album intitolato Canción Andaluza, uscito poco dopo la sua morte. Da sottolineare la bravura dello sceneggiatore e regista che riesce in maniera straordinaria a raccontare gli aspetti più nascosti del carattere dell’artista, i suoi pensieri, le cose che gli davano preoccupazione e quelle che invece lo rallegravano. Il film evidenzia l’impegno di Paco volto a far conoscere il flamenco nel mondo; inoltre, sottolinea che De Lucia non si è mai considerato un genio ma semplicemente una persona che ha raggiunto il successo lavorando con grande impegno. Il lungometraggio racconta inoltre il triste periodo in cui Paco viene attaccato e screditato dai cosiddetti “puristi del flamenco” che non hanno mai accettato l’influenza jazz che traspariva nelle composizioni di Paco De Lucia. Eppure, anche i critici più accaniti alla fine hanno ammesso l’unicità e il talento superiore del chitarrista di flamenco.