Domenico, fedelissimo della spietata Scianel di Gomorra 2 – La serie altri non è che Francesco Verde, fratello di Gelsomina, la ragazza barbaramente bruciata viva nel novembre del 2004 durante la faida di Secondigliano. Francesco era finito più volte in carcere ma grazie alla serie tv ispirata ai libri di Roberto Saviano ha ritrovato la retta via e ora, in un’intervista rilasciata a Monica Scozzafava sulle paginde e Il corriere del Mezzogiorno, racconta così la sua nuova vita: “A Scampia sono un esempio di riscatto. Quando incontro i ragazzini provo solo a fargli invidia. L’unico modo per affermare il riscatto. E a Gomorra devo tanto, ha dato a me un lavoro e a tanti altri. Ha rappresentato il male per scoraggiare il male”. Francesco Verde non dimentica però la sorella Gelsomina: “Il suo ricordo è con me, dolore costante. Lei sarà felice per me e per i nostri genitori ai quali avevo fatto tanto male”. Clicca qui per leggere tutta l’intervista.
La seconda stagione di Gomorra, la serie Sky nata dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, non è passata di certo inosservata nemmeno per quanto riguarda questa seconda serie attualmente in onda. Martedì 7 giugno 2016 verrà trasmessa la penultima puntata e, successivamente, il 14 giugno anche la seconda serie andrà in vacanza per darci appuntamento ad una terza (sicura) stagione che stanno già girando in quel di Napoli. Intanto, nelle ultime ore si sono scatenate ancora delle polemiche e, questa volta, ad essere colpito è stato proprio Roberto Saviano. “Io sono sempre per dare le scorte a chi sia anche lontanamente oggetto di minacce, di pericolo, perché no? È giusto. Quello che non merita Saviano è essere considerato un grande scrittore, capace di esprimere un’idea su tutto quello che succede nel mondo, perché non lo è”, queste le recenti parole di Giuliano Ferrara rilasciate ai microfoni de “La Zanzara”, la trasmissione radiofonica di Radio24. L’ex direttore de Il Foglio ha proseguito la sua polemica contro Saviano affermando: “Ha scritto un romanzo. La Cassazione ha detto che era un romanzo copiato in tre capitoli da tre bravi cronisti di Caserta. Saviano è un nulla che va scortato, è stato costruito dalle televisioni e da ‘La Repubblica’ soprattutto perché volevano trovare un giovanotto sexy che potesse fare il candidato alla presidenza del Consiglio”. “Era perfetto per essere teleguidato – chiosa Ferrara – Gli è capitato l’incidente dello scout, Renzi. E quindi niente, ha dovuto continuare a fare lezione per il mondo”.