Pietro Mennea – La freccia del sud è stato scritto da Ricky Tognazzi, Fabrizio Bettelli e Simona Izzo. Tognazzi è anche il regista della fiction dedicata al velocista azzurro, scomparso nel 2013. “Abbiamo raccontato la storia di un piccolo grande uomo, nato da una piccola città, una città senza pista, che non aveva le misure per diventare una campione ma che ce l’ha fatta con la forza di volontà. Spero che questo film avvicini i giovani all’atletica che è lo sport più puro”, aveva detto Tognazzi nel corso della conferenza stampa di presentazione della fiction. Al suo fianco anche Simona Izzo: “Ho affrontato il personaggio di Mennea da donna. Il più grande cruccio fu che sua madre non gli ha mai detto bravo. Pietro era un uomo pensante. Gli atleti pensano, amano e dedicano la loro corsa alle persone che amano. Le madri sono sempre alla base della nostra riuscita. Le donne si innamoreranno di quest’uomo”, aveva detto rivelando di essersi anche lei “innamorata” di Mennea.
Stasera su Rai 1 andrà in onda il film tv Pietro Mennea – La freccia del Sud. L’atleta italiano è interpretato da Michele Riondino, attore noto al grande pubblico televisivo come protagonista di “Il giovane Montalbano”. “Quello con Pietro Mennea è stato un incontro bellissimo. Io sono nato nel 1979 e quindi non ho dei ricordi personali: interpretarlo mi è servito a capire che cosa mi sono perso e a comprendere l’impatto, anche mediatico, di questa grande figura dello sport italiano”, ha detto l’attore tarantino a Tv Sorrisi e Canzoni nel 2015, quando la fiction andò in onda per la prima volta. Riondino si è molto appassionato al personaggio di Mennea, con cui ha trovato molti punti in comune: “Il suo approccio totale alla professione, la dedizione che lo portava quasi ad alienarsi. In questo siamo abbastanza simili, ma sento che abbiamo anche tante altre cose in comune: l’amore per le nostre origini pugliesi; il distacco dagli affetti per portare avanti il nostro sogno: lui lasciò Barletta per competere ad alto livello, io andai via da Bari per tentare la carriera d’attore. Insomma, è stato molto stimolante”, ha ricordato l’attore nell’intervista ad Andrea Di Quarto.
Pietro Mennea. La freccia del Sud è stato scritto da Ricky Tognazzi, Fabrizio Bettelli e Simona Izzo. Tognazzi è anche il regista della fiction dedicata al velocista azzurro, scomparso nel 2013. “Abbiamo raccontato la storia di un piccolo grande uomo, nato da una piccola città, una città senza pista, che non aveva le misure per diventare una campione ma che ce l’ha fatta con la forza di volontà. Spero che questo film avvicini i giovani all’atletica che è lo sport più puro”, aveva detto Tognazzi nel corso della conferenza stampa di presentazione della fiction. Al suo fianco anche Simona Izzo: “Ho affrontato il personaggio di Mennea da donna. Il più grande cruccio fu che sua madre non gli ha mai detto bravo. Pietro era un uomo pensante. Gli atleti pensano, amano e dedicano la loro corsa alle persone che amano. Le madri sono sempre alla base della nostra riuscita. Le donne si innamoreranno di quest’uomo”, aveva detto rivelando di essersi anche lei “innamorata” di Mennea.
Le Olimpiadi di Rio si sono appena concluse, ma non è ancora scemato l’entusiasmo per le vittorie degli atleti azzurri. Così stasera, martedì 23 agosto 2016, su Rai 1 va in onda Pietro Mennea. La Freccia del Sud, il film tv sul velocista azzurro medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980. Il film tv è andato in onda, in due puntate, per la prima volta a marzo 2015, ma oggi verrà trasmessa in un’unica serata.La fiction è diretta da Ricky Tognazzi e l’attore Michele Riordino interpreta Mennea, soprannominato appunto “La Freccia del Sud”. Il velocista azzurro, che ancora oggi detiene il record europeo di 19’72” nei 200 metri, è scomparso il 21 marzo 2013 a soli 60 anni.La fiction ripercorre la vita sportiva di Mennea in un flashback: è l’atleta a rivedersi mentre è ai blocchi di partenza alle Olimpiadi di Mosca del 1980. I genitori di Pietro, Salvatore e Vincenzina sono interpretati rispettivamente da Nicola Rignanese e Lunetta Savino. Carlo Vittori (interpretato da Luca Barbareschi) è il tecnico federale italiano che nota il talento di Pietro e gli propone di allenarsi con lui alla Scuola Nazionale di Atletica “Bruno Zauli”.Nel 1971 Pietro conquista il record italiano sui 200 piani. Alle Olimpiadi di Monaco ’72 arriva terzo, ma la paura dopo la morte degli 11 atleti israeliani e le difficoltà con Carlotta (Alice Bellagamba) lo mandano in crisi. Grazie a Vittori, ritrova fiducia in se stesso e a Nizza, nel 1975, arriva primo. Mennea si iscrive all’università e conosce Manuela (Elena Radonicich), che diventerà sua moglie. Nella fiction viene raccontato anche lo scontro tra Vittori con la Fidal e il funzionario Masi (Gian Marco Tognazzi), che segnerà la fine della collaborazione tra l’allenatore e l’atleta. Pietro Mennea può partecipare alle Olimpiadi di Mosca, poiché non faceva parte di alcun corpo militare, conquistando il suo primo e ultimo oro Olimpico.