Sono innocente è un programma che è piaciuto moltissimo al pubblico a casa, perché porta alla luce vicende che altrimenti sarebbero finite nel dimenticatoio. Invece riesce a far capire come molto spesso le persone siano troppo affrettate a dare giudici e puntare il dito, cosa che spesso rovina la vita delle persone in maniera irreparabile. Ed è questo che vuole mostrare Alberto Matano alla società, oggi troppo abituata a condannare con facilità: “L’errore in quanto tale accade. Credo, però, che tutti noi dovremmo recuperare un poì quello spirito garantista che è andato perso negli ultimi anni. Quello che colpisce di queste storie è che i protagonisti oltre a fare i conti con la dura realtà carceraria hanno dovuto misurarsi con un ambiente esterno immediatamente ostile. Amici che ti voltano le spalle, gente che non ti saluta più. Prima di giudicare bisogna lasciare che la giustizia faccia il proprio corso. Fino in fondo”, ha detto Alberto Matano a Blogo.
Sono Innocente, programma condotto da Alberto Matano, potrebbe essere una lezione per i giornalisti e i gruppi editoriali, che spesso “sbattono il mostro” in prima pagina dando il via a processi mediatici che forse sarebbe meglio non enfatizzare? Lo aveva detto lui stesso in una vecchia intervista al Corriere della Sera: “Non vogliamo fare il processo al processo, ma proprio da giornalista, fare questo programma mi ha aiutato a capire come davanti a certi casi serve più prudenza, meno fretta di sbattere il mostro in prima pagina: soprattutto negli ultimi anni in Italia si abusa di colpevolismo”. Sono infatti molti i casi in cui la stampa ha fomentato l’odio contro certe persone accusate di omicidio che, una volta assolte, hanno avuto la vita rovinata anche per la risonanza e le cose spesso enfatizzate che nel corso degli anni sono state scritte sui giornali. Cambierà qualcosa oppure no?
Anche Sono Innocente, il programma guidato da Alberto Matano sul piccolo schermo di Rai 3, è andato in pausa durante la settimana sanremese. La settimana scorsa – proprio in concomitanza con la finalissima del Festival, che ha visto trionfare Francesco Gabbani – l’appuntamento è saltato, ma più tardi il conduttore tornerà a raccontare, tramite filmati, ricostruzioni, documenti e testimonianze diretta storie di persone che sono state accusate ingiustamente. La serata di Sono Innocente si aprirà con quanto successo a Giuseppe Giuliana. Giuseppe Giuliana è un bracciante agricolo originario di Canicattì (Sicilia) finito dietro le sbarre con un’accusa di omicidio, e non solo: solo dopo cinque anni di carcere e 2 anni e 5 mesi con l’obbligo di dimora (e ovviamente divieto di lasciare l’Italia) la sua innocenza è stata riconosciuta. Per Giuseppe Giuliano è arrivato anche un cospicuo risarcimento dello Stato. La seconda storia che verrà raccontata più tardi da Sono Innocente riguarda invece Sandra Maltinti, un architetto di 61 anni arrestato nel 2004 a causa di una storia di tangenti riguardanti l’Isola dìElba: l’8 luglio del 2008 è stata assolta, e la donna ha in seguito scritto un libro a riguardo della sua esperienza in carcere. Che cosa racconterà nello studio di Alberto Matano? Come sempre, il conduttore, a Sono Innocente dividerà il racconto in tre fasi principali: i momenti che hanno preceduto l’arresto del protagonista, quello trascorso ingiustamente in carcere e tutto l’iter giudiziario che ha portato, infine, alla scarcerazione per riconosciuta innocenza. Il momento centrale sarà sempre l’ingresso in studio degli ospiti di Matano, pronti a svelare come la loro vita è cambiata in seguito a questo esperienza: quando è stato difficile riprenderne le redini? Sono riusciti a trovare un nuovo lavoro e rimettersi in pista , tornando a costruire? Quali sono state le difficoltà maggiori e soprattutto i sentimenti che li hanno accompagnati? L’appuntamento con Sono Innocente, lo ricordiamo, prenderà il via a partire dalle 21.10 sul piccolo schermo di Rai 3.