A “LA VITA IN DIRETTA” LA STORIA DI SABRINA E DAVIDE
Nella puntata odierna de La Vita in Diretta, il consueto rotocalco quotidiano in onda su Rai 1, il conduttore Marco Liorni ha parlato di una storia alla quale, alcuni giorni fa, molti quotidiani hanno dato risalto e che vede al centro una coppia, la cui esistenza è stata sconvolta da un tragico incidente: i protagonisti di questa vicenda sono la 49enne Sabrina Schillaci e il suo compagno Davide (la prima presente in studio e il secondo in collegamento in diretta) che hanno avuto l’occasione di raccontare quella che può essere definita una parabola con tanto di vera e propria rinascita finale. Oltre 10 anni fa, il giorno di Ferragosto 2007, il compagno della donna è stato vittima di un incidente che l’ha reso, di fatto tetraplegico: tuttavia, dall’iniziale disperazione e dalle difficoltà che la coppia ha dovuto da allora vivere, Sabrina ha trovato nello sport e nel cosiddetto Ironman (una delle distanze standard del triathlon, che a sua volta prevede tre discipline: ciclismo, nuoto e corsa) un motivo di vita e grazie al quale è riuscita a coinvolgere anche il marito.
IL GIORNO CHE HA CAMBIATO LA LORO VITA
Ed è proprio da quel drammatico giorno del 2007 che parte il racconto di Sabrina nello studio de La Vita in Diretta: a Marco Liorni la donna spiega come, all’inizio, fosse stato sottovalutato l’incidente occorsogli durante una gita al lago dopo un tuffo in compagnia degli amici. In lacrime, la donna rievoca quei momento, dal formicolio avvertito dal compagno subito dopo essere uscito dall’acqua al successivo ricovero in ospedale: emblematico di quel giorno, almeno nelle sue parole, è il fatto che poco prima Davide avesse pronunciato una frase che oggi suona quasi premonitrice (“Sono davvero felice, ho davvero tutto quello che potrei chiedere alla vita…”). “Ho scoperto che sarebbe rimasto paralizzato per tutta la vita e quell’incidente ce l’ha cambiata” confessa la diretta interessata a Liorni, spiegando come sia stato lungo quel periodo in cui Davide è rimasto per dieci mesi in ospedale e lei ha dovuto chiudere l’attività. “La nostra fortuna, se di fortuna si può parlare, è che Davide quell’anno aveva cominciato a lavorare nell’azienda di famiglia” racconta Sabrina prima di svelare quale è stato il momento di svolta.
LA RINASCITA GRAZIE AL TRIATHLON
Ma quale è stata la molla che, scattando, ha permesso alla coppia di superare il momento di crisi? Alcuni anni dopo, nel 2012, Sabrina e Davide si trovavano a Nizza, in spiaggia sulla Promenade, e lì ha notato una serie di persone che “guardava verso il mare” e che poi ha scoperto essere in attesa di partire per la prima frazione di una gara di Ironman: “Da lì ho capito che volevo diventare anche io una Ironman” spiega la donna a Liorni e il suo viso, dopo le lacrime, si scioglie in un sorriso prima che sullo schermo in studio non appare Davide che conferma: “Quel giorno fu importante perché eravamo davvero agli sgoccioli e invece con quella gara le è scattata una scintilla” spiega il marito, precisando che da allora non si perde una gara della sua compagna. Che gli fa eco dicendo che “il triathlon mi ha aiutato a trovare anche uno sfogo nella vita e anche a scoprire delle forze che non avevo”. Infatti, poi nel 2015 Sabrina ha partecipato al suo primo Ironman e, come ha ricordato lei, ci è voluto comunque un bel po’ per convincere Davide che quello sport, anziché allontanarli, li avrebbe riavvicinati tanto che, grazie alla carica di Sabrina, anche lui ha ripreso in mano la sua vita ed è tornato anche a guidare l’auto. E oggi Sabrina corre anche per portare avanti il progetto Race Across Limits, rivolto a chi si trova nelle stesse condizioni di Davide e che ha come fine anche una raccolta benefica di fondi.