Anna Mazzamauro, la popolare attrice nota per l’interpretazione della signorina Silvani nei film di Fantozzi, ha raccontato importanti particolari del suo passato nell’intervista a Peter Gomez nel corso de La Confessione sul Nove. Sono quindi tornate alla ribalta le dichiarazioni relative ad una brutta avventura di diversi anni fa, come la stessa attrice aveva raccontato a Il Messaggero: “Siccome, senza volerlo, ho accavallato una mia battuta su quella di un altro attore, sono stata strattonata con tanta forza che si è spostato il menisco dell’orecchio”, aveva spiegato l’attrice. “Ho subito una lesione molto grave. La produzione ha messo tutto a tacere”. A quel punto tutti avevano puntato il dito contro Enrico Brignano che era stato costretto a difendersi dalle pesanti accuse: “Questo sistema si chiama inquisizione e sta avvenendo in un Paese schizofrenico, dove non si capisce più cosa sia vero e cosa verosilime. Qui si vuole solo la condanna, il sangue”. Parole, confermate ieri sera proprio dalla stessa Mazzamauro che ha annunciato la totale estraneità del collega a quanto accaduto. [Agg. di Dorigo Annalisa]
IL SOSTEGNO A BRIZZI
Anna Mazzamauro, nel corso dell’intervista a La Confessione di Peter Gomez, ha parlato anche del regista Fausto Fabrizio, accusato di molestie sessuali: “Io sono dalla parte del signor Brizzi, perché i fatti personali non devono interessare. Ho letto i suoi libri e un uomo che scrive così non può essere uno squallido come si tenta di dipingerlo”. Ricordiamo che l’attrice, in un’intervista rilasciata al iltempo.it, confessò di trovarsi più a suo agio su un palco di teatro: “Sul palcoscenico teatrale tra attore e pubblico si crea una corrispondenza di vita. Alla base di tutto ci sono le emozioni. Senza emozione il teatro non ha senso”. Riguardo l’interpretazione della signora Silvani non esitò a ringraziare il personaggio che le ha permesso di fare il salto di qualità decisivo: “La Signorina Silvani è stata la mia laurea. Le devo tanto perché mi ha dato popolarità e riconoscibilità. Negli anni è diventato uno specchietto per le allodole. Ancora oggi mi fermano per strada e mi chiedono di ripetere le sue battute più famose. Il pubblico la ricorda con affetto”.
LE PAROLE SU PAOLO VILLAGGIO
Anna Mazzamauro, l’indimenticata Signorina Silvani in Fantozzi, nel corso della sua intervista a La Confessione avrà modo anche di parlare lungamente anche di Paolo Villaggio, l’attore scomparso il 3 luglio scorso. In occasione della sua morte, la stessa Mazzamauro lo aveva ricordato su Facebook con un post: “È morta anche la mia giovinezza. Fantozzi è stato l’unico uomo che mi abbia veramente amato”, firmato Anna Silvani. In realtà però, lo racconterà stasera ma non suona affatto una novità, i due non erano neppure amici. In una vecchia intervista rilasciata dall’attrice romana nel novembre 2011 a Il Messaggero Veneto, parlando dei suoi rapporti “extra set” con Paolo Villaggio aveva rivelato: “Non siamo mai stati amiconi. Per dirla in una parola non l’ho mai amato. Nel senso di travolgente passione. Come artista, tantissimo. Paolo è un genio. E su questo non ho alcun dubbio. Soltanto un genio poteva creare Fantozzi”. Insomma, un amore-odio che è continuato per molti anni, nonostante la stessa Signorina Silvani abbia poi voluto ricordarlo come il solo ad averla realmente amata. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“PAOLO VILLAGGIO? GENIALE MA SNOB”
Anna Mazzamauro, nel corso dell’intervista nel programma di Peter Gomez, su Nove, che porta per titolo, La Confessione, ha svelato aspetti inediti del rapporto ambivalente avuto con Paolo Villaggio (definito geniale ma snob) nel corso della sua lunga carriera. “Un giorno gli ho chiesto perché non eravamo mai diventati amici, né sul set, né fuori. La risposta di Paolo? ‘Io amo quelli che sono arrivati, ricchi e famosi’”, racconta. “Un po’ stronzo, come la Silvani”, commenta Gomez. “No, solo snob!”. Al punto che una volta, in un salotto tv, Villaggio disse che la Mazzamauro aveva avuto il ruolo “perché serviva un cesso”. La replica dell’attrice? “Un cesso sul quale avresti molto volentieri poggiato le chiappe, caro Paolo”. Perché la Silvani, ruolo che all’inizio non doveva nemmeno essere ricoperto dalla Mazzamauro, che si era candidata per fare la moglie di Fantozzi, “era la donna dei sogni del ragionier Ugo”, ricorda l’attrice – “Al provino, il regista Luciano Salce confessò: ‘Anna, ti ricordavo più brutta’”. Una bruttezza sulla quale Anna Mazzamauro ha giocato per tutta la vita: “Non so se fosse bella, di sicuro la signorina Silvani era un po’ stronza….Come Villaggio, del resto”.
NON E’ STATO ENRICO BRIGNANO A PICCHIARMI
Anna Mazzamauro, indimenticabile signorina Silvani, nella serie cult Fantozzi, consegna, per la prima volta, la sua verità a Peter Gomez nel corso de La Confessione che andrà in onda sul canale Nove, stasera, alle 23.00. Dopo un fuoco incrociato di interviste accusatorie, i social avevano individuato in Enrico Brignano il “colpevole” delle botte. L’attrice spiega cosa accadde sul set: “Siccome, senza volerlo, ho accavallato una mia battuta su quella di un altro attore, sono stata strattonata con tanta forza che si è spostato il menisco dell’orecchio”. “Ha subito un danno permanente?”, incalza il conduttore. “Sì, una lesione molto grave”. L’attrice punta il dito contro i collaboratori sul set del film di Brizzi che le hanno chiesto di mettere tutto a tacere: “Queste oche del Campidoglio starnazzavano per annunciare a Roma che stava per arrivare il barbaro”, lascia intendere la Mazzamauro. Inoltre, “la produzione ha messo tutto a tacere, quella stessa produzione che quando è scoppiato lo scandalo Brizzi, ha lasciato che lo si dipingesse come un mostro”. “Ma insomma ci dica chi è stato a maltrattarla signora Mazzamauro”, torna a chiedere Gomez. “E allora, lei signor Gomez, mi lasci parlare…”. Nella stessa intervista, la Mazzamauro parlerà anche del rapporto ambivalente avuto con Paolo Villaggio nel corso della sua lunga carriera.
LA DIFESA DI ENRICO BRIGNANO
Enrico Brignano, dopo l’uscita della notizia e dell’associazione del fattaccio, al suo nome, ha mostrato a Il Fatto Quotidiano, la scena di ira incriminata, fornita dalla produzione della pellicola, la Wildside, in cui, però, mancano alcune parti (il filmato e l’audio sono di pessima qualità), forse, necessarie ad avere una visione totale della situazione: “Da quattro giorni, sto vivendo in un incubo, perché il mio nome è stato tirato fuori dal web, è una fake news. Ho subito attacchi mediatici, insulti, insinuazioni odiose, così come mia moglie e mia figlia di 9 mesi. La Mazzamauro non ha mai fatto nomi. Fino a ieri ho pensato di mantenere la calma, perché non c’ è nulla da smentire e per proteggere una donna anziana quanto mia madre. Ma ora sono costretto a far vedere il filmato che dimostra che questa signora sta mentendo”. Enrico Brignano, subito dopo le dichiarazioni della Mazzamauro, ha cercato un confronto con la collega di set, senza, però, ottenere l’esito sperato: “E solo da quattro giorni sta cercando di contattare la Mazzamauro. Non c’ è stata nessuna violenza, nessun referto medico, degenza, denuncia ai carabinieri che dimostri questa violenza. Mancano le prove. Una donna senza timpano può continuare a girare un film? Il giorno dopo è tornata sul set. Questo sistema si chiama inquisizione e sta avvenendo in un Paese schizofrenico, dove non si capisce più cosa sia vero e cosa verosimile. Qui si vuole solo la condanna, il sangue”. L’attore, furioso per la mancanza di ‘protezione’ da parte della produzione del film anche a seguito del caso Brizzi, ha, inoltre, l’occasione per smentire categoricamente l’ennesima fake news secondo cui la Mazzamauro avrebbe avuto un compenso maggiore rispetto al resto del cast per mettere a tacere, sul nascere, la questione: “Come tutti noi, ha avuto un aumento grazie al successo ottenuto dalla prima pellicola”.
LA DENUNCIA DI ANNA MAZZAMAURO
Anna Mazzamauro, circa due mesi fa, ha sollevato il polverone delle botte sul set di Poveri ma ricchissimi denunciando, dalle colonne de Il Messaggero, il fatto senza, però, rivelare l’identità del misterioso atto di cui tutta la produzione era a conoscenza: “È stato rivisto tutto. Brizzi mi è stato molto vicino. I rappresentanti della produzione mi hanno pregato di non far uscire la notizia per non danneggiare il film. Ero umiliata e triste. Sono andata all’ospedale. Mi è stato chiesto dal medico e dall’agente di denunciare ma, ho preferito tacere. E la stessa produzione che, adesso, si erge a moralista nei confronti di un autore al quale legalmente non è stato riconosciuto alcun peccato. Quando sono stata picchiata e ho mandato una civilissima ed educatissima lettera per mettere la produzione al corrente di quello che era accaduto non ho ricevuto neppure una telefonata”. L’attrice ha avuto paura a rivelare tutti i dettagli di una vicenda che, ad oggi, non sembra avere tutti i contorni netti: “Una parte di me ha preferito ritirarsi. Quasi vergognarsi. Non riesco a perdonarmi. Alla fine delle riprese lui è venuto da me per ripetere che non ce l’aveva con me, che gli dovevo credere. E, se non gli avessi creduto, avrebbe mandato amici suoi a convincermi”. A consolarla, Christian De Sica, che ha cercato di stemperare la tensione con una serie di racconti e sketch assai esilaranti.