Sembra quasi assurdo, ma nell’universo dei supereroi cinematografici della Marvel è proprio quello più al di sopra delle righe a voler ricordare quali sono le regole da tenere strette per una buona vita. In questa sorta di gioco sui paradossi Deadpool 2 ci scherza persino su, quando la voce fuori campo di Wade Wilson spiega come quello che gli spettatori stanno vedendo è un film per famiglie, nonostante le apparenze dicano esattamente il contrario. Del resto lungo la pellicola quelli che sembrano i nemici diventano amici e viceversa. E anche quel supereroe così solitario che è Deadpool finisce per far parte di una squadra.
Il tutto perché perde tragicamente la sua amata Vanessa. In maniera alquanto misteriosa la donna continua però a rappresentare la sua bussola e a guidarlo nel prendere decisioni alquanto “folli”: entrare negli X-Men che tanto detestava per poi finire nella terribile prigione di ghiaccio, affrontare Cable, una sorta di cyborg venuto dal futuro per uccidere un adolescente mutante che Deadpool decide di salvare. È proprio per questo che forma un’improbabile squadra di individui dotati di superpoteri, di cui alla fine resta solo Domino, donna che sembra riuscire ad attirare su di sé i favori della fortuna.
Saranno però lealtà, sacrificio e onestà a portare il supereroe al buon esito della sua missione. Anche se, anche qui paradossalmente, non riuscirà a ottenere quello che voleva. Non sarebbe opportuno anticipare molto altro su questo film, la cui trama, lo mettono in bocca al protagonista gli stessi sceneggiatori, presenta più di una pecca. È chiaro però che l’obiettivo della pellicola non è certo mostrarsi esenti da difetti, quanto divertire, essere comunque dissacrante e far passare, per fortuna, un messaggio positivo. Conta di più la forma o la sostanza? Il film di David Leitch non ha dubbi in merito.
Certo, è più convincente il primo Deadpool, che rappresentava anche una sorta di “novità” nell’ambito dei prodotti Marvel Studios, che già con Guardiani della galassia avevano comunque offerto qualcosa di inedito. Tuttavia non ci si può lamentare troppo per questo sequel, in cui non mancano citazioni cinematografiche (Terminator e Frozen in primis) e persino un cameo di pochi fotogrammi di Brad Pitt. Semmai c’è da chiedersi cosa potrà arrivare con il nuovo capitolo che il finale lascia intravvedere.