55 anni e non sentirli. Alessandra Ferri, etoile internazionale il cui nome è stato legato per anni al Teatro alla Scala di Milano di cui è stata prima ballerina dal 1992 a 2007. Dopo aver lasciato le scene proprio nel 2007 nel pieno della forma dedicandosi alle figlie Matilde e Emma, è tornata a calcare le scene a 55 anni. Alessandra Ferri, infatti, tornerà a danzare incantando la platea de Teatro alla Scala come protagonista dello spettacolo Woolf Works, che il coreografo pluripremiato Wayne McGregor ha tratto dagli scritti della Woolf. Un ruolo, quello di Alessandra Ferri, che ha ispirato il coreografo che ha realizzato coreografie inedite che mettono in risalto l’immagine e il talento dell’etoile. Dopo aver interpretato le eroine romantiche del balletto, Alessandra Ferri ha deciso di portare a teatro la sua danza, ma soprattutto la sua vita.
ALESSANDRA FERRI DICE BASTA AI RUOLI ROMANTICI
In vista del debutto come protagonista dello spettacolo Woolf Works, in programma al Teatro alla Scala, dal 7 al 20 aprile, l’etoile si racconta ai microfoni di Io Donna. «Mi sto godendo un nuovo capitolo: la grazia di impersonare donne della mia età, non ruoli romantici. Le Giselle, le Carmen, le Giuliette, le Manon… Fantastiche ma basta, riguardano un’altra Alessandra. Adesso sono una cinquantacinquenne con la consapevolezza di quanto sia straordinario esserlo», spiega la ballerina. Alessandra Ferri non è la prima ballerina ad avere una lunga carriera, ma a differenza delle sue colleghe, Alessandra Ferri non ha intenzione di restare ancorata ad un unico ruolo. “Chi ha avuto una lunga carriera nella classica (Carla Fracci, Margot Fonteyn) ha continuato a esibirsi negli stessi ruoli. Io voglio portare in scena la bellezza della vita, e la vita è bella sino alla fine”, spiega ancora.
ALESSANDRA FERRI: IL RITORNO DOPO IL RITIRO
E’ un ritorno molto atteso quello di Alessandra Ferri che, oggi, ai microfoni di Io Donna, spiega di essersi ritirata nel 2007 per dare più spazio alla famiglia. “Nel giro di qualche anno, comunque, ho capito: certo che sono madre, certo che sono stata moglie o compagna, però la mia essenza più potente, l’identità della mia anima è legata alla danza. È lì che vivo di luce propria. Non è stato un ritorno, è stato un andare avanti. Non mi ha motivato la nostalgia del palcoscenico oppure quella degli applausi” – confessa la Ferri. Cosa ha spinto, dunque, la ballerina a tornare su un palco? “Mi hanno spinto il desiderio e la necessità di essere interamente me stessa: io sono una donna che balla. Non so quanto durerà, per quanto abbia già impegni sino al 2021… Sto nel presente, non mi proietto nel futuro”, conclude l’etoie.