Il noto attore italo-americano John Turturro è stato scelto per il ruolo del protagonista nella serie tv “Il nome della rosa”, ispirata al romanzo di grande successo di Umberto Eco, capace di vendere oltre cinquanta milioni di copie e di dare vita a un film campione d’incassi negli anni Ottanta. John Turturro sarà dunque il frate Guglielmo da Baskerville, che accompagnato dal novizio Adso da Melk indagherà nei misteri del Medioevo e cercherà di far luce sui delitti legati ad una disputa tra rappresentanti dell’Ordine francescano e del papato avignonese. “Non esistono uomini come Guglielmo, lo è stato Eco per i suoi studenti,” ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione della serie Turturro, legando a doppio filo il personaggio da lui interpretato alla figura di Eco che spesso è stato un insegnante e un maestro di vita, oltre che faro culturale, molto apprezzato dai giovani. Una figura che John Turturro ha affermato di aver visto ricalcata in Guglielmo da Baskerville e della quale l’attore ha provato a tratteggiare una versione coerente con questo tipo di ruolo.
JOHN TURTURRO E LA SCOPERTA DE “IL NOME DELLA ROSA”
Per John Turturro, per sua stessa ammissione nella conferenza stampa di presentazione della serie tv de “Il nome della rosa”, calarsi nel ruolo di Guglielmo da Baskerville è stata un’esperienza nuova nonché una novità affascinante, non avendo prima avuto familiarità con l’opera di Umberto Eco. “Non avevo letto il libro e quando mi hanno proposto il progetto l’ho letto e riletto. L’ho trovato bellissimo. Ho scoperto un mondo straordinario. Il nome della rosa racconta un mondo pieno di elementi estremamente attuali; è stata una grandissima esperienza. Sono rimasto commosso dalla riuscita e dalla grandiosità del progetto. Non ho visto il film di Annaud con Sean Connery, a casa da ragazzino avevo il pupazzo di James Bond.” Sicuramente il fascino di Sean Connery nell’immaginario collettivo (l’attore scozzese interpretava Guglielmo da Baskerville nella trasposizione cinematografica del regista francese Arnaud, datata 1986), ha aiutato la scelta di Turturro di calarsi in panni abbastanza inusuali rispetto a quelli che sono stati i ruoli principali della sua lunga carriera da attore.
IL RAPPORTO COL PIEMONTE DI UMBERTO ECO
Tra i registi con i quali Turturro ha lavorato in carriera non possono non essere citati Martin Scorsese, Spike Lee, Joel ed Ethan Coen, Woody Allen, Michael Bay, Francesco Rosi e Michael Cimino. Mostri sacri di Hollywood che si sono avvalsi del talento dell’attore nato a Brooklyn ma figlio di un carpentiere di Giovinazzo, in provincia di Bari. Curiosamente, proprio in questo inizio di 2019 John Turturro ha potuto rinsaldare il legame con il suo paese d’origine e in particolare col Piemonte, terra natia di Umberto Eco, firmando la regia del “Rigoletto” di Verdi in scena al Teatro Regio di Torino. Ha raccontato Turturro riguardo questa esperienza che scorre parallela all’uscita della serie tv “Il nome della rosa” in Italia: “La mia prima volta a Torino fu oltre 20 anni fa, era il 1993, forse il 1194. Ma mi è sempre piaciuta molto. Qui a Torino e in Piemonte ci sono tanti scrittori legati a questo territorio e che ho amato, come Umberto Eco con il Nome della Rosa, oppure Natalia Ginzburg. Sento di avere una forte connessione con questi luoghi. E’ una città davvero particolare.“